Calendario Arte – Gennaio 2011

A cura di Irene Pratesi

In Italia

ACRI (COSENZA)
Aldo Mondino. Maestro di Fantasmagorie. A cinque anni dalla morte di Aldo Mondino (1938-2005), la mostra celebra il percorso creativo che lo ha visto sperimentare numerose tecniche e lavorare con materiali anche particolari, come la cioccolata o il torrone. Fino al 20 febbraio. Museo Civico d’Arte Contemporanea, piazza Falcone 1.
Tel. 0984953309.

ASCOLI PICENO
Astrattismo italiano. Capolavori della collezione Fiocchi: da Balla a Sol Lewitt. Sono 230 le opere di famosi artisti del Novecento, esposte in questa mostra, che vuole ripercorrere la storia dell’astrattismo nell’arco di 50 anni. Fino al 6 marzo. Forte Malatesta, via delle Terme.
Tel. 0736298213.

FIRENZE
Bronzino. Artista e poeta. La mostra è dedicata interamente e per la prima volta all’opera di Agnolo Bronzino (1503-1572), uno dei pittori più apprezzati dalla corte di Cosimo I dei Medici e importante esponente del Manierismo fiorentino. Fino al 23 gennaio. Palazzo Strozzi, piazza Strozzi.
Tel. 0552446706.
Vinum nostrum. Dalla Mesopotamia al Mediterraneo, il vino è stato protagonista importante nella cultura delle antiche civiltà, da irrinunciabile presenza nei convivia a sacra bevanda per riti e culti religiosi. La mostra ripercorre attraverso immagini, ricostruzioni e reperti archeologici la storia del vino, evidenziandone i simboli e significati che ha assunto nei secoli, non trascurando una ricca documentazione sulle antiche tecniche di coltura della vite. Fino al 15 maggio. Museo degli Argenti, Palazzo Pitti, piazza Pitti 1.
Tel. 0552388709.

MILANO
Caravaggio. Una mostra impossibile. Per celebrare il quarto centenario della morte dell’artista, la sua città natale propone un’esposizione dedicata alla sua opera, dove la tecnologia esalta i dipinti e accompagna il visitatore. Fino al 13 febbraio. Palazzo della Ragione, piazza Mercanti 1.
Tel. 02875672.

RIMINI
Nunziante. Dal Caravaggio. Le venti tele esposte di Antonio Nunziante riportano alcuni particolari tratti dall’opera di Caravaggio L’estasi di San Francesco, copiati scrupolosamente, ma isolati e inseriti entro contesti altri, che evidenziano così due elementi simbolici diversi: la vita e la morte. Fino al 30 gennaio. Caravaggio e altri pittori del Seicento. Provengono dal Wadsworth Atheneum di Hartford le quindici grandi tele di Caravaggio qui esposte, fra cui L’estasi di San Francesco, una delle opere più conosciute e apprezzate dell’artista. Fino al 27 marzo. Castel Sismondo, piazza Malatesta. Tel. 0541783100.

ROMA
Spazio. Dalle collezioni di arte e architettura del MAXXI. La prima mostra della collezione permanente dei due musei di arte e architettura del MAXXI ha come tema lo spazio; spazio da riempire, da esaltare, da creare, da evocare: un tema comune all’arte e all’architettura, che ogni artista vive e interpreta personalmente. Fino al 23 gennaio. MAXXI, via Guido Reni 2.
Tel. 0632101801.

ROVERETO (TRENTO)
Mario Botta. Architetture 1960-2010. La mostra vuole essere un omaggio a Mario Botta, architetto legato al Movimento Moderno degli anni Sessanta, ideatore, otto anni fa, dello stesso Mart di Rovereto. Fino al 23 gennaio. MartRovereto, corso Angelo Bettini 43.
Tel. 800397760.

TORINO
Gioielli Fantasia da una collezione torinese. Stravaganti, colorati e appariscenti sono i trecento gioielli di bigiotteria provenienti dalla collezione di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, realizzati negli Stati Uniti fra gli anni Trenta e Settanta del Novecento. Fino al 23 gennaio. Palazzo Madama, piazza Castello.
Tel. 0114433501.
As if. La prima mostra in Italia dedicata a Martha Rosler, artista newyorkese di grande talento, ironica e provocatoria nei confronti dell’ipocrisia quotidiana, femminista “al punto giusto”. Fino al 30 gennaio. GAM, via Magenta 31.
Tel. 0114429518.
Spigolature. Una collettiva che propone 20 opere di 12 artisti contemporanei, ognuno chiamato a rappresentare una “tendenza”, per ripercorrere, in una rete di dialoghi e contrapposizioni, la sfaccettata arte del Novecento. Fino al 13 febbraio. Giampiero Biasutti Arte Moderna e Contemporanea, via della Rocca 6/B.
Tel. 0118141099.

TRIESTE
Un maestoso silenzio. 70 dipinti e 20 disegni, acquerelli e inchiostri realizzati da uno dei maestri del Novecento, Giorgio De Chirico, esposti in una mostra che illustra il percorso creativo dell’artista. Fino al 27 febbraio. Un sognatore della ragione. La mostra è dedicata all’opera di Fabio Mauri (1926-2009) e propone cinque grandi istallazioni e numerosi dipinti che esprimono il trauma vissuto dall’artista nei difficili periodi della guerra e dell’adolescenza. Castello di Miramare, Scuderie, viale Miramare. Tel. 040224143.

Nel Mondo

BRUGES
Van Eyck tot Dürer. L’arte fiamminga proposta in una mostra che vede affiancati due grandi maestri dell’arte nordeuropea, Van Eyck e Dürer, assieme ad altri importanti nomi del XIV e XV secolo (Campin, Van der Weyden, Van der Goes, Memling, Holbein). Fino al 30 gennaio. Groeninge Museum, Dijver 12. toerisme@brugge.be.

LONDRA
Journey through the afterlife: The Ancient Egyptian Book of the Dead. L’aldilà secondo la visione e la spiritualità dell’Antico Egitto e i modi per raggiungerlo descritti nel Libro della Morte. Papiri fragili, mai esposti prima al pubblico, e oggetti legati a questo tema sono i protagonisti di questa singolare mostra. Fino al 6 marzo. British Museum, Great Russell Street.
information@britishmuseum.org.

PARIGI
David Hockney: Fleurs fraîches. Dessins sur iPhone et iPad. Una personale sulle opere grafiche dell’artista David Hockney, realizzate con le tecnologie più moderne e improbabili: iPhone e iPad. Fino al 30 gennaio. Fondation Pierre Bergé – Yves Saint Laurent, 3, rue Léonce Reynaud.
Tel. +330144316431.

PHILADELPHIA
Live Cinema/In the Round: Contemporary Art from the East Mediterranean. Sei artisti del Mediterraneo orientale si confrontano, per mezzo di video, sculture e istallazioni, col tema dell’immagine in movimento.Fino al 6 febbraio.Philadelphia Museum of Art, 26th street and the Benjamin Franklin parkway.
visitorservices@philamuseum.org.

Nobile semplicità e quieta grandezza

1748, Civita (Napoli). Un contadino, zappando nel suo vigneto, incappò in alcuni frammenti antichi. Era Pompei. Iniziarono gli scavi e questo ritrovamento ebbe una risonanza notevole: dopo un paio di secoli in cui sembrava essersi assopita, l’attenzione per l’antichità classica riprese vigore. Gli artisti iniziarono a misurarsi con le grandi opere del passato, in un dialogo vivace, che assunse atteggiamenti fra i più vari, talvolta sfociando in vere e proprie “manie”. Questa nuova tendenza fu motivata dal fatto che l’arte antica era lontana dagli artifici barocchi ormai superati, era ben definita, essenziale, dignitosa. Era la perfezione, aveva raggiunto la bellezza “ideale”: da qui si doveva partire e qui si doveva arrivare.
Non c’è inoltre da stupirsi che le sue caratteristiche di «nobile semplicità e quieta grandezza» inevitabilmente si legarono all’Illuminismo, alla necessità, propria di questo movimento, di formare l’individuo secondo un’etica e un ideale laico, che sarebbero stati rappresentati al meglio dal linguaggio degli antichi.
Il diffondersi del Neoclassicismo in Europa portò con sé nuovi atteggiamenti e nuovi costumi, che ebbero ampia diffusione nella società.
L’Italia divenne l’ambitissima meta di intellettuali, artisti, letterati, ma anche di giovani nobili e borghesi. Fra di loro si diffuse la “moda” dei Grand Tour, viaggi di formazione in Europa che prevedevano tappe obbligatorie: Venezia, Firenze, Napoli e ovviamente Roma. L’Urbe divenne un crocevia di giovani menti, che spesso soggiornavano lì per anni, tanto che furono istituite dai governi europei le Accademie, scuole di formazione artistica per stranieri. D’altra parte la passione per l’arte classica e l’andirivieni costante di “turisti” comportarono lo sviluppo di un fiorente mercato di falsi antichi (per i collezionisti) e di copie di statue classiche, anche in scala (i souvenir). Perfino i governi locali furono sensibilizzati dalla nuova tendenza: sentirono la necessità, per la prima volta, di regolamentare la conservazione dei beni culturali e, ovviamente, il loro restauro.
Fu dunque Roma la sede dove si sviluppò questo movimento così sfaccettato. Culla del Neoclassicismo, la città viene rivelata tale nella mostra Roma e l’Antico. Realtà e visione nel ’700, che è stata pensata divisa in sette sezioni, ognuna incentrata su un particolare aspetto di questo periodo: i “capricci” (vedute, più o meno fantasiose, delle rovine romane), le arti applicate (la produzione industriale di ceramiche di gusto antico, come le Wedgwood, e lo sviluppo di una moda e un arredo “alla greca”), l’organizzazione degli scavi e la necessità di conservarli, il mercato di falsi, fino ad arrivare alle sculture e ai dipinti dei grandi maestri del Settecento (il classicissimo Mengs, il vigoroso Piranesi e, ovviamente, il moderno Fidia: Canova). Un percorso affascinante, arricchito da ricostruzioni virtuali, all’interno della Roma settecentesca, la capitale europea della cultura.
La mostra, curata dagli storici dell’arte Carolina Brook e Valter Curzi, sarà aperta fino al 6 marzo in Palazzo Sciarra Colonna, a Roma.

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