Quentin Skinner

Cosa si deve prendere da Machiavelli?

da ''The New York Review of Books''
STORIA: Il 2013 è stato l’anno del cinquecentesimo anniversario de Il principe di Machiavelli. Possiamo ancora imparare qualcosa dal pensiero machiavelliano? Risponde a questa domanda lo storico britannico Quentin Skinner.
PHILIP BOBBITT, The Garments of Court and Palace: Machiavelli and the World That He Made, Grove, pp. 270, $24,00

Quando la Repubblica Fiorentina collassò nel 1512 e i prìncipi Medici tornarono al potere, Niccolò Machiavelli fu improvvisamente e violentemente estromesso dalla posizione che aveva occupato nella Cancelleria dal 1498. Scrivendo al suo amico Francesco Vettori nel dicembre del 1513, riferiva che ora viveva nella sua fattoria e che ingannava il tempo leggendo trattati sull’antica arte del governare:

 

Venuta la sera, mi ritorno a casa ed entro nel mio scrittoio; e in sull’uscio mi spoglio quella veste cotidiana, piena di fango e di loto, e mi metto panni reali e curiali; e rivestito condecentemente, entro nelle antique corti delli antiqui huomini, dove, da loro ricevuto amorevolmente, mi pasco di quel cibo che solum è mio…io ho notato quello di che per la loro conversazione ho fatto capitale,e composto uno opuscolo De principatibus.

 

Come osserva Philp Bobbitt in The Garments of Court and Palace, Machiavelli qui si riferisce evidentemente (in quella che Bobbitt chiama «la più famosa lettera scritta durante il Rinascimento») al completamento de Il principe. Sebbene Machiavelli abbia in seguito rivisto il suo progetto, la maggior parte degli storici concordano nel considerare l’anno 2013 come il cinquecentesimo anniversario de Il principe, e molte conferenze sono state tenute, molte mostre sono state messe in piedi, e molti nuovi studi e traduzioni sono apparsi.

   La copertina del libro di Philip Bobbitt

La copertina del libro di Philip Bobbitt

Rispetto a questa grande pila di nuovi studi accademici, è il libro di Bobbitt che attira l’attenzione in maniera particolare. Una delle ragioni è che egli è già il celebrato autore di due importanti opere sulla storia e sulle prospettive degli stati moderni, The Shield of Achilles (2002) e Terror and Consent (2008). Questi lavori gli hanno procurato in alcuni ambienti l’accusa, ci dice, di essere un agente di satana. Ma altri lo hanno accolto come un importante profeta, e i suoi editori sono in grado di citare niente di meno che un’autorità sui recenti sviluppi della filosofia come Henry Kissinger, che definisce Bobbitt come «il più eminente filosofo politico del nostro tempo». Avendo già invocato il nome di Machiavelli in diverse occasioni nei suoi lavori precedenti, Bobbitt ora lo porta al centro del palcoscenico.

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