Giordano Gualandi

Fiction – Arte tremula

‘451’ propone una rubrica di narrativa inedita all’interno della quale diamo spazio a racconti, incipit ed estratti di romanzi, incoraggiando da parte dei nostri lettori l’invio di un testo di circa 14.000 battute all’e-mail 451@econometrica.it

Prologo:

Avevo perso la strada. L’avvenire imbrigliato negli anni, sembrava sempre più un castello di sabbia che si arrende al mare. Non vedevo oltre l’orizzonte inquinato e senza cuore, e quel sole stanco di tramontargli dentro, quasi fosse il compagno con cui dividere la sorte. Ero debole, affacciato a un destino che consumava le mie speranze senza parsimonia, e la mia luce si estingueva, tanto che barattarla pareva quasi un buon affare. Sentivo di perdere giudizio, di essere un’ombra in uno sfondo confuso, dove il confine tra il bene e il male nascondeva la sua evidenza. Cercavo in ogni cosa la via d’uscita, ma onde alte e nere mi abitavano l’anima, ripetendosi senza fine, trascinandomi sempre più lontano, abbandonato a miraggi in cui cercavo salvezza, prima ancora di capire se fossero un gesto di Dio, o un patto col Diavolo.

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