Vincenzo Bonicelli

Fiction – La forma persa nella bottiglia

451’ propone una rubrica di narrativa inedita all’interno della quale diamo spazio a racconti, incipit ed estratti di romanzi, incoraggiando da parte dei nostri lettori l’invio di un testo di circa 14.000 battute all’e-mail 451@econometrica.it

Io credo nella forma più che nella sostanza delle cose. Cosa c’è di più sublime della forma di un bellissimo volto femminile, cosa di più elevato di quella di una mente disponibile alle più grandi speculazioni filosofiche ed immaginazioni poetiche per sua inveterata abitudine ed inclinazione al piacere intellettuale? La sostanza è solo qualcosa che riempie il contingente per un momento e occupa un limitato spazio temporale senza abbracciare la vastità del pensare nella sua forma più estesa: la capacità di perdersi per disegnare nuovi confini nell’immaginazione. Perciò amo la forma.

Conobbi Eleonora una bella mattina di primavera e capii subito che la sua bellezza, pur così stupefacente, non era superiore alla elevatezza del suo spirito. Era quello sguardo così puro e quella bocca dalle linee morbide e quasi eteree a farmi sentire che dentro di lei ardeva una fiamma speciale, un calore troppo esteso nella sua forza di propagazione da poterlo limitare nell’estensione quotidiana dei sentimenti umani.

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