Luc Sante

Il dopo maggio ’68 di Olivier Assayas

da ''The New York Review of Books''

QUALCOSA NELL’ARIA, un film di Olivier Assayas

OLIVIER ASSAYAS, Une adolescence dans l’après-Mai: Lettre à Alice Debord, Cahiers du Cinéma, pp. 95, € 13,00

CINEMA: Luc Sante recensisce il film Qualcosa nell'aria, del regista francese Oliver Assayas, che come in un romanzo di formazione, ricostruisce le speranze, le battaglie, gli ideali, la musica e gli amori della generazione dei “fratelli minori” del '68 francese.

Qualcosa nell’aria, il titolo suggestivamente vago dato alla versione in lingua inglese del film Après Mai di Olivier Assayas, riporta alla mente il successo del 1969 della band Thunderclap Newman che aveva lo stesso titolo (forse come un inevitabile tormentone fra persone di una certa età). Rispecchiando molto il suo tempo, la canzone spinge malinconicamente, se non in modo compiaciuto, i suoi ascoltatori “a stare insieme”, perché la rivoluzione è “qui” e, sicuramente “giusta”. “Rivoluzione” fu un concetto onnipresente nel mondo occidentale per molti anni a cominciare dal 1968, anche se ciò potrebbe significare qualsiasi cosa, da un imminente evento sociopolitico di considerevole grandezza, alla certezza che il gruppo sociale under-trenta era nella fase di imporre le sue preferenze di consumatori al mondo.

Se il significato ultimo fu prevalente negli Stati Uniti, specialmente dopo il 1970 o giù di lì, la questione fu molto differente in Francia, fino al punto che un film intitolato Après Mai non ha necessità di rendere noto l’anno per molta gente, inclusi coloro nati molto dopo, per identificarlo come il 1968. Gli eventi del maggio 1968, quando a una serie di insurrezioni spontanee da parte degli studenti dentro e intorno a Parigi, si unirono i lavoratori di numerosi grandi complessi industriali, giunsero in modo stuzzicante vicino a una situazione rivoluzionaria prima di essere svuotati, abbastanza ironicamente, dal Partito Comunista e dai sindacati. Per anni, dopo di ciò, i giovani idealisti cercarono di riappropriarsi di quel momento o almeno di catturare nuovamente quel momento fluttuante di liberazione, quel senso di una vita che può essere reinventata, che ogni strada può essere disponibile per loro. Un film chiamato Qualcosa nell’aria è una promessa; un film chiamato Après Mai, all’opposto, sembrerebbe pubblicizzare una delusione.

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