Joyce C. Oates

La cinepresa all’angolo

da ''The New York Review of Books''

The Fighter, film diretto da David O. Russel

Joyce C. Oates

Cinema: The Fighter è il nuovo film di David O. Russel, uscito a marzo, che tratta di una storia vera, quella del pugile americano, di origini irlandesi, Micky Ward (interpretato da Mark Wahlberg), famoso per aver sostenuto ben tre incontri col noto pugile italoamericano Arturo Gatti. La sua è una storia complessa, che inizia nei sobborghi di Lowell, cittadina del Massachusetts: allenato dal fratellastro Dicky Eklund (nel film è Christian Bale) e sotto pressione costante della madre, che vede in lui la possibilità di riscatto della misera vita da operai di provincia che la sua famiglia è costretta a condurre, maturerà e troverà la sua strada, al di là di ogni condizionamento. Ha vinto i due premi Oscar per attore e attrice non protagonisti. Joyce Carol Oates analizza questo film e ne dà un suo personale, quanto autorevole, giudizio.

Il film The Fighter – che potrebbe intitolarsi, più accuratamente, Il pugile e la sua famiglia – è un’opera corale tempestosa, orchestrata in maniera brillante, al cui centro campeggia – paradossalmente quasi inerte – un pugile americano oriundo irlandese (Mark Wahlberg) la cui carriera, un tempo promettente, vortica in un’ineluttabile spirale di decadenza, al pari della sua tetra città natale (Lowell, nel Massachusetts). Il film, candidato a sette premi Oscar – fra cui quello per il miglior film e quello per il miglior attore non protagonista, Christian Bale, che lo ha vinto come migliore attore non protagonista, si basa sulla vita e sulla carriera del pugile Micky Ward1, campione della categoria pesi leggeri, famoso soprattutto per i suoi tre incontri, brutalmente combattuti nel 2002-2003, con il pugile di origine italiana Arturo Gatti.

È inoltre il ritratto di gruppo d’una famiglia irlandese-americana della classe operaia, che ha per sfondo un degradato paesaggio postindustriale. La famiglia è quella dei Ward-Eklund, per la quale Micky rappresenta una grande speranza ma dalla quale, se vuol sopravvivere, nonché affermarsi professionalmente, dovrebbe separarsi.

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