Sue Halpern

La rivoluzione dell’iPad

da ''The New York Review of Books''

Come quasi ogni persona sa, il 3 aprile scorso la Apple Computer ha lanciato il suo «rivoluzionario»1, «magico»2 tablet computer «che cambia le regole del gioco»3, l’iPad. Questo si è verificato dopo ripetute e continue indiscrezioni iniziate almeno un decennio fa4, ma diventate più consistenti nel febbraio 20065, quando cioè la Apple ha depositato numerose domande di brevetto indicanti l’intenzione di spostarsi nel settore del touch computing. Anche se tutto questo è diventato il preludio all’iPhone, le indiscrezioni sul tablet hanno continuato a infittirsi ulteriormente tra l’estate e l’autunno del 2008, fino al 20096, nonostante le decise smentite della compagnia. Seguendo l’antichissimo protocollo di corteggiamento – civettare, mostrare pudicizia, farsi desiderare, civettare un po’ di più – la Apple ha alzato al massimo il livello della curiosità: si narrava di un dispositivo che schiere di persone volevano e pensavano di dover avere a scatola chiusa, anche senza sapere di preciso cosa fosse o facesse.

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