Fabio Mazzoni

Fiction – La valigia di ricotta

Fiction
‘451’ propone una rubrica di narrativa inedita all’interno della quale da spazio a racconti, incipit ed estratti di romanzi, incoraggiando, da parte dei nostri lettori, l’invio di un testo di circa 14.000 battute all’e-mail 451@econometrica.it

Scesi dal treno tenendo la valigia con due mani. Sembrava che tutto quello che avevo posseduto se ne stesse lì dentro: la fuga a vent’anni, i lavori malpagati nelle pizzerie, i baci che avevo dato a don­ne che non ho più rivisto. E adesso tornavo, trascinandola sulla banchina di una stazione di paese. Il mio, con il sudore che aveva iniziato a bagnarmi i vestiti nel momento preciso in cui il treno si era fermato e io avevo aperto lo sportello sbatacchiando la valigia sui gradini che mi separavano dal ce­mento. La solita luce che aveva abbagliato i ricordi di ogni estate e il caldo che appesantiva la vali­gia, mentre cercavo di organizzare le emozioni che s’intrecciavano nello stomaco.

Davanti alla strada diritta che si apre sulla piazza della stazione e gli edifici di due piani che si af­facciano, fu come arrivare al termine di un viaggio nel tempo. Sembrava che niente fosse davvero cambiato, forse neanch’io ero un uomo diverso dal ragazzo che se n’era andato. E forse per questo tornavo portando con me ogni giorno degli ultimi vent’anni schiacciato in quell’unica valigia.

Questo contenuto è riservato ai soli membri di Annuale Online
Accedi Registrati.
Print Friendly, PDF & Email
Invia una mail per segnalare questo articolo ad un amico