Giafranco Pasquino

Le rivolte in Nord Africa

GIANFRANCO PASQUINO

Attualità: Il politologo Gianfranco Pasquino analizza la questione Nordafricana, con estrema chiarezza e capacità comunicativa. È veramente giustificata la preoccupazione di Europa e Stati Uniti nei confronti della caduta di Mubarak, Ben Alì e di quella possibile di Muammar Gheddafi? C’è veramente il rischio che Al-Quaeda prenda piede? Quale sarà il ruolo dei militari? Infine, sono giuste le critiche mosse verso economisti e politologi per non aver previsto queste rivolte?

La lettura offerta dai quotidiani e dalla televisione italiana dei grandi avvenimenti in Tunisia, in Egitto e in Libia, accompagnati da turbolenze in Bahrein e nello Yemen, è apparsa improntata prevalentemente su due considerazioni.

La prima riguarda l’incapacità di prevedere avvenimenti di quel tipo, che segnalerebbe l’inadeguatezza non soltanto degli osservatori abituali e dei commentatori occasionali, spesso giornalisti di professione, ma degli stessi studiosi.

La seconda è la preoccupazione ripetutamente manifestata, soprattutto in Italia dallo stesso presidente del Consiglio e dal suo ministro per gli Affari Esteri, che da quei regimi autoritari si esca non per andare verso la democrazia, o addirittura per ottenerla, quanto, piuttosto, per finire nelle mani dei militari e/o dei fondamentalisti islamici: ovvero, dalla padella autoritaria alla brace militar-fondamentalista (incidentalmente, la “brace” militare esclude quella fondamentalista e viceversa).

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