Gianfranco Pasquino

L’Italia: né Stato né Nazione?

SABINO CASSESE, L’Italia: una società senza Stato?, Bologna, Il Mulino, 2011, pp. 110, € 10,00

POLITICA E SOCIETA’. Il senso civico italiano è ancora oggi debole, rispetto a quello degli altri paesi europei e nonostante i recenti festeggiamenti del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia. Pasquino propone un’analisi storica su come è nata l’esigenza di “fare gli italiani”, che cosa si è fatto nel corso del tempo e quali possono essere le soluzioni, sociali e politiche, per aumentare la nostra “italianità”.

Il 150esimo anniversario dell’unificazione italiana ha rivelato, in misura alquanto sorprendente, che l’idea di patria è più diffusa e più ampiamente condivisa di quanto la grande maggioranza dei commentatori, degli uomini politici, degli intellettuali ritenessero. Contrariamente a una tesi alquanto approssimativa e superficiale, la patria non morì l’8 settembre del 1943. Anzi, sulle ceneri di un nazionalismo retorico e aggressivo, la Resistenza contribuì ad affermare un’idea di patria diversa e migliore che fu poi largamente trasferita e inserita in quella “rivoluzione promessa”, come sottolineò efficacemente Piero Calamandrei, che è e che rimane la Costituzione italiana. Agli studiosi di scienza politica tutte queste problematiche – patria, Resistenza, Costituzione – sono congeniali. Fanno parte integrante di qualsiasi analisi del sistema politico italiano.

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