Radio3suCarta. Dialogo sulla figura del Libertino

Fahrenheit è un programma radiofonico pomeridiano, in onda su Radio3 dal 1999, dal lunedi al venerdi dalle 15.00 alle 18.00

Da sempre attento a temi sociali e civili, propone ogni giorno interviste e ampie presentazioni dei romanzi appena usciti in libreria, spazi quotidiani dedicati alla scuola e alla letteratura per i ragazzi. E ancora le nuove letterature, l’opportunità offerta dal multiculturalismo, le nuove tecnologie e i nuovi media.

A cura di Susanna Tartaro.

 

Dialogo sulla figura del Libertino con Alberto Beniscelli

 

Nella trasmissione di oggi ci occupiamo di una figura che nelle sue ultime comparse, prima dell’epoca moderna, è stata presente nella cultura italiana fino all’epoca di Rossini, sto parlando del Podestà Libertino1. Ci occupiamo di libertini italiani, di letteratura e idee tra diciassettesimo e diciottesimo secolo, con Alberto Beniscelli. Alberto Beniscelli, insegna letteratura italiana presso l’Università di Genova, e ha dedicato un volume, che potremmo definire atteso perché va a riempire un vuoto nella pubblicistica sulla letteratura italiana, mi riferisco alla sua antologia sui libertini italiani del Seicento e del Settecento. Come esempio di tale figura ho fatto prima cenno al Podestà della “Gazza Ladra” di Rossini appunto, ma questa è una figura che attraversa ben più due secoli di cultura italiana. Con Beniscelli ci divertiremo anche a riflettere sulle carriere dei libertini di oggi. Intanto, Beniscelli, chi è il libertino?

Il libertino è una figura abbastanza sfuggente nel suo complesso, e certamente è la figura di colui che rifiuta l’intervento divino nelle vicende umane, che rifiuta ogni forma di trascendenza, che assume soprattutto intenti dissacratori nei confronti dei dogmi, di tutti i dogmi direi, sia quelli religiosi che quelli filosofici. Però nel corso della sua carriera, nel corso delle sue metamorfosi, il libertino ha conosciuto tante trasformazioni. C’è una forma di libertinismo che i francesi, da esperti maestri di libertinage, hanno recentemente definito il “libertino erudito”, cioè colui che si occupa di lavorare a stretto contatto con le fonti dogmatiche e rovesciarle, mediarle, mutarne i segni. Poi c’è un’altra forma di libertinismo, quella che a tutti noi è più nota, che potremmo definire di libertinismo mondano, di libertinismo letterario. La prima è più riconoscibile nella cultura seicentesca, la seconda, quella più nota (faccio un nome per tutti: Giacomo Casanova) è riconoscibile piuttosto nel Settecento, età che dalla reggenza conduce fino alla Rivoluzione francese.

 

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