MARINA LALOVIC

Radio3suCarta. Nikola Tesla, l’uomo che inventò il XX secolo (2° parte)

Passioni è un programma articolato in cicli monografici della durata variabile dalle 2 alle 10 puntate. Ogni ciclo propone una narrazione ed una esplorazione condotta in prima persona dal protagonista o dai protagonisti intorno a quella “passione” che è   [...]

Passioni è un programma articolato in cicli monografici della durata variabile dalle 2 alle 10 puntate. Ogni ciclo propone una narrazione ed una esplorazione condotta in prima persona dal protagonista o dai protagonisti intorno a quella “passione” che è al centro del tema scelto e si avvale di interviste, archivio sonoro, musiche. Passioni non vuole offrire un approccio giornalistico o didascalico ma piuttosto l’esperienza viva dei protagonisti, la loro storia, le loro emozioni.

A cura di Cettina Flaccavento
regia di Ornella Bellucci
conduce Marina Lalovic

In occasione dell’anniversario dei settant’anni della morte di Nikola Tesla, abbiamo deciso di dedicare due appuntamenti della nostra trasmissione a uno dei più grandi inventori del secolo scorso. Nella prima puntata, abbiamo parlato della più importante invenzione di Tesla: la corrente alternata, grazie alla quale oggi tutti disponiamo dell’energia elettrica a portata di mano.A capire quali sono state le altre invenzioni che hanno segnato l’opera di Tesla, ma anche delle nostre vite, ci aiuterà il direttore dell’unico museo dedicato a questo inventore, che si trova a Belgrado.

Vladimir Jelenkovic. La bobina di Tesla è forse la sua scoperta più popolare al mondo: è spesso presente in molti film Hollywoodiani, soprattutto quando si necessitano potenti scariche di elettricità. Esiste persino un fanclub degli appassionati della bobina di Tesla, che costruiscono questi trasformatori sempre più grandi e con lampi di elettricità sempre più potenti. Qui nel nostro museo, per decenni si poteva trovare la più potente bobina di Tesla al mondo, ma è stata superata da molto tempo. Questa bobina di Tesla si può tuttora trovare qui al museo e rappresenta  il pezzo più famoso. C’è anche il famoso uovo di Colombo, adottato da Tesla e presentato all’Esposizione Universale a Chicago. Si tratta del più interessante dispositivo mai realizzato per questo tipo di esposizione.

L’astrofisico Massimo Teodorani, ci spiega che è stata proprio la bobina di Tesla ad aiutarlo a realizzare molte altre invenzioni.

Massimo Teodorani. Sulla base del suo motore a induzione e della sua bobina, Nikola Tesla  fece tantissime altre invenzioni: le lampadine a fluorescenza, che sostituirono quelle ad arco di Edison, e che erano lampadine a grandissimo rendimento e che poterono associarsi all’invenzione della corrente alternata come invenzione di uso comune per tutte le persone. Poi ci fu l’invenzione del radar e il tubo catodico addirittura, che fu antesignano delle prime generazioni di televisori; la tecnica radiografica per fare le radiografie a raggi X; il tachimetro, l’iniettore elettrico dei motori delle auto. Tesla non si limitava solamente a invenzioni di natura elettrica, ma fece anche invenzioni di natura meccanica, come ad esempio la turbina senza pale, e aveva anche inventato altri sistemi, come i circuiti elettrici sintonizzati e addirittura i sistemi a radiocomando. Negli anni ’20 e ’30 inventò un sistema che radiocomandava una barca, o un sommergibile, un modellino veramente funzionante che anticipò tante tecnologie che noi utilizziamo oggi. E poi si occupa di decollo verticale dell’aereo , per l’attuale Harrier. Per tornare alla meccanica, Tesla fece studi molto approfonditi sulla risonanza, sia elettrica che meccanica, un principio di fisica che ricorda moltissimo quello che succede con il diapason. Si occupò di cose che avevano a che fare con la salute, come nel caso della macchina elettroterapica: intuì la capacità di certe onde elettromagnetiche a bassa frequenza, le onde elf,  di guarire il cervello e le cellule. Inventò addirittura  armi a energia diretta: intuì come confinare un fascio di particelle ad alta energia per utilizzarlo come arma. Ciò fu pensato molto tempo fa, e oggi un principio analogo viene utilizzato per lo scudo spaziale americano e probabilmente anche per quello  russo.

Oltre al film The Prestige, dove viene interpretato da David Bowie, Nikola Tesla è stato il protagonista di un film di Jim Jarmusch. Nel suo Coffee & Cigarettes infatti, Jarmusch dedica uno dei capitoli del suo film proprio alla bobina di Tesla. Ma sentiamo cosa scriveva lo stesso Tesla nella sua autobiografia.

Nikola Tesla. Credo che davvero esista una legge di compensazione, le vere ricompense sono sempre proporzionali al lavoro e ai sacrifici compiuti. Questo è uno dei motivi per cui sono certo che tra tutte le mie invenzioni, il trasmettitore di ingrandimento sarà riconosciuto come la più importante e la più preziosa per le future generazioni. Sono spinto a fare questa affermazione non tanto dalla rivoluzione industriale e commerciale che sicuramente questa invenzione porterà con sé, ma dalle conseguenze di tipo umanitario riguardanti i grandi traguardi che renderà possibili. Le considerazioni sulla semplice utilità commerciale sono trascurabili rispetto agli enormi benefici che porterà alla civiltà. Noi ci stiamo confrontando con questioni fondamentali, le quali non possono essere risolte soltanto assicurandoci il nostro benessere materiale, anche se in maniera abbondante. Il progresso in questa direzione, al contrario, è pieno di rischi e pericoli, non meno minacciosi di quelli generati dall’egoismo e dalla sofferenza. Il vero beneficio proverrebbe dai miglioramenti tecnici tendenti all’unificazione e all’armonia e il mio trasmettitore senza fili rispecchia proprio tali obiettivi. Grazie ad esso saranno riprodotti ovunque sia la voce umana, sia segnali simili e migliaia di chilometri di cascate naturali permetteranno alle centrali di fornire la potenza necessaria. Le macchine volanti si auto alimenteranno e voleranno intorno al mondo senza doversi mai fermare, mentre l’energia solare verrà controllata per creare laghi e fiumi a scopo energetico e per la trasformazione di deserti aridi in terre fertili. L’introduzione del trasmettitore per uso telegrafico, telefonico e per altri usi simili eliminerà automaticamente le cariche statiche e tutte le altre interferenze che attualmente impongono limiti restrittivi alle applicazioni della tecnologia senza fili.

Nikola Tesla uno scienziato altruista? Si può dire che rappresenti anche l’archetipo della Green Economy? Carlo Bramanti, l’autore del libro Una vita per le invenzioni, dedicato proprio a Tesla, ci spiega che l’eccessivo altruismo di questo scienziato è la ragione per cui molti dei suoi finanziatori smisero di dargli supporto.

Vladimir Jelenkovic. Tesla diceva che tutte le cose che aveva previsto erano molto meno importanti rispetto a quello che effettivamente voleva realizzare, ovvero il sistema mondiale di trasmissione dell’energia senza fili, quello che noi oggi chiamiamo energia libera. Tesla è stato considerato un uomo molto altruista, perché diceva sempre che l’unica cosa che voleva fare era domare le forze della natura per il bene dell’umanità. Ed è proprio questo aspetto altruistico nei confronti dell’umanità, quello più importante del suo lavoro scientifico.

Perché  tutto questo interessamento nei confronti di Nikola Tesla oggi?

Vladimir Jelenkovic. La ragione è molto semplice: più di un secolo fa Tesla aveva  definito il  sistema della corrente elettrica senza fili, facendo esperimenti a Long Island, e proprio la corrente senza fili sarebbe poi stata il suo capolavoro. Se faceste oggi un’analisi dei dodici punti da lui ha definiti, potreste riconoscervi facilmente la base di quello che oggi chiamiamo internet, sms, mms, voice over internet protocol, GPS. Utilizzando un linguaggio analogico se così si può dire, Tesla diceva che le navi nell’Oceano sarebbero state in grado di definire la propria posizione a prescindere da dove si trovassero. Pensava che le torri, come quella che aveva costruito a Long Island, potessero essere costruite in tutto il mondo. Oggi abbiamo le antenne per la telefonia mobile e internet, e Tesla le aveva già immaginate e testate tra il 1901 e il 1906. Sono passati circa centododici anni prima che la sua idea venisse concretizzata. Soltanto oggi noi diventiamo i testimoni di quello che Tesla vide allora. Ha anticipato i tempi, non lo potevano capire allora nemmeno i suoi colleghi scienziati. Tesla era un uomo le cui idee non era facile comprendere.

Perchè dunque Tesla non era uno scienziato standard? Carlo Bramanti ritiene che sia stato proprio il suo particolare approccio alle invenzioni a distinguerlo da tutti gli altri.

Carlo Bramanti. Vari ingegneri studiarono quello che progettava, ma sembra che Tesla non facesse mai calcoli o disegni. Lo scienziato, di solito, prima crea la formula e poi la applica. A Tesla queste cose venivano in mente come per intuizione. Cosa, a dire il vero,  non troppo normale: esiste infatti una malattia per cui si vedono in anticipo le cose. È come se Tesla vedesse la macchina già fatta, non aveva bisogno di disegnarla, perché la vedeva. Per cui non scriveva formule, infatti non si è mai trovato nulla del genere. Tutti i brevetti che ho reputato più interessati li ho descritti nel mio libro. Tesla ha anticipato per certi aspetti la teoria quantistica. è vissuto prima di quando sarebbe potuto essere stato apprezzato. La figura dello “scienziato pazzo” sarà apprezzata solo dall’inizio degli anni ’20, basti pensare  alla figura di Schroedinger1.

Mentre, per Jelenkovic è l’aspetto altruistico di Tesla che lo ha reso unico al mondo.

Vladimir Jelenkovic. La gente aveva un altro approccio alle invenzioni. Tesla non pensava minimamente di diventare ricco grazie alle sue invenzioni, benchè con un suo solo brevetto avrebbe potuto fare fortuna. Gli interessava solo avere abbastanza soldi per continuare le ricerche, nient’altro.

Bramanti è stato colpito anche dalla sua castità.

Carlo Bramanti. Tesla non ha mai preso moglie nonostante fosse un uomo bello, interessante, fascinoso. Passò la vecchiaia in un parco di New York, a dar da mangiare ai piccioni. Con tutte le donne che c’erano i in giro! Questa è l’unica cosa che gli rimprovero, con un sorriso.

Nikola Tesla. Lo scopo principale di un inventore è quello di salvare le vite umane: se riesce a imbrigliare le forze della natura, se migliora le macchine esistenti, se fornisce comfort e progresso, questo va a beneficio della sicurezza della nostra esistenza. L’inventore, inoltre, è anche più qualificato rispetto all’individuo medio per proteggere se stesso in caso di pericolo, poiché è un osservatore allenato e pieno di risorse. Quando una naturale inclinazione diventa una passione senza limiti, si avanza verso i propri obbiettivi più velocemente che con gli stivali delle  sette leghe. In meno di due mesi, avevo sviluppato tutti i tipi di bobine e modificazioni di sistema,  ora conosciute col mio nome.

Tesla era un pazzo.

Massimo Teodorani. Pazzo non era. Era una persona che aveva alcune manie compulsive. Nei rapporti umani era una persona brillante, anche se non andava a cercare le persone: tendeva a isolarsi. Pericoloso per alcune cose, potenzialmente, poteva esserlo. Perché il suo modo di non sottoporre le sue invenzioni a un comitato di scienziati, poteva causare pericoli, perché  qualunque invenzione, soprattutto quando c’è la produzione di una grande quantità di energia, può costituire un pericolo. Alcune delle sue invenzioni potevano costituire pericolo, senza che lui ne conoscesse la ragione. Arrivò a produrre palle di  plasma che coprì unendo onde radio ad alta frequenza, come le microonde, con frequenze radio a bassa frequenza, e venivano così a crearsi delle palle di plasma, che simulavano quelli  che sono i fulmini globulari, che se usate in un certo modo, potevano essere pericolose. Per non parlare poi dell’elettrificazione dei campi intorno al laboratorio di Colorado Springs, dove si dice che la gente nelle vicinanze sentisse l’elettricità nelle scarpe.

Carlo Bramanti. Un po’ non erano maturi i tempi, un po’ lui era troppo fantasioso. Non era il classico scienziato con il barbone, severo… era un eclettico. Raccontava che sua madre fosse stata una sensitiva, che quando lo partorì fosse stata una tempesta… Può darsi anche che con l’età abbia iniziato a dare i numeri. Si chiudeva dentro delle gabbie che mandavano tutto intorno scintille e lampi, mettendo, relativamente, a rischio la sua vita. Poteva creare questi effetti favolosi, senza nessuna  conseguenza, forse con un po’ di rischio: sicuramente non rispettava le norme antinfortunistiche. Gli fu affibbiata e la accettò di buon grado, quest’aureola di mago, in modo che i  suoi esperimenti fossero completati al di fuori della scienza. Tesla non era al di fuori della scienza, ma al di fuori dei  tempi. In seguito, ad esempio, le teorie di Tesla, applicate alla meccanica quantistica, sono risultate realizzabili.

Vladimir Jelenkovic, afferma che l’esibizionismo di Tesla, rappresentava in effetti un’attenta operazione di marketing.

Vladimir Jelenkovic. Le definizioni che dipingono Tesla come un mago pericoloso sono del tutto infondate. Soprattutto se si studia la sua vita e il suo lavoro. Lavorando qui al museo, abbiamo scoperto che Tesla era soprattutto un mago del marketing: sapeva occuparsi benissimo del branding e della pubblicità: in diverse interviste disse che a breve sarebbe riuscito a stabilire una comunicazione con gli alieni e che avrebbe costruito un aereo con il quale sarebbe stato capace di arrivare a Smiljan, sua città natale. Non bisogna dimenticare, che una delle ultime scoperte di Tesla, è stato l’aereo a decollo e atterraggio verticale, brevettato nel 1928, quando Tesla aveva già settantadue  anni. Abbiamo dovuto aspettare qualche decennio affinché americani e britannici, costruissero questo aereo. Se guardate dietro alle quinte, e  dietro quella maschera di mago che gli è stata imposta, vedrete uno scienziato  molto serio, che fino alla fine della sua vita, ha fatto ricerche molto importanti.

Se Tesla fosse ancora vivo?

Carlo Bramanti. Tutt’ora non sarebbe compreso. Il mondo, più che dai geni, è stato forgiato dall’operaio che lavora il ferro e dal contadino che semina. Tesla forse ci avrebbe fatto vedere la realtà in maniera diversa: ad esempio, già allora teorizzava l’esistenza di universi paralleli.

Massimo Teodorani. Oggi avrebbe molta meno fortuna di quanto ne  ebbe allora, perché a quei tempi c’era una pulsione eroica nei confronti delle invenzioni della scienza. Si tendeva a dare ascolto a chiunque riuscisse a produrre qualcosa che fosse in grado difar avanzare la società umana. Oggi ci sono molti inventori che vorrebbero imitare Nikola Tesla, ma non hanno praticamente nessun ascolto da parte delle istituzioni ufficiali perché si presentano in maniera non scientifica dal punto divista accademico. Se oggi Tesla si presentasse in un laboratorio per fare una dimostrazione, non sarebbe preso sul serio, perché oggi la scienza si basa su scoperte consolidate, nate cinquant’anni fa e soprattutto a non mette nulla in discussione. Quando  qualcuno è in grado di dimostrare l’esistenza di qualcosa che va oltre il sapere ufficiale, viene quasi sempre discriminato. Tesla, che non faceva delle dimostrazioni matematiche, oggi non verrebbe accolto all’interno dell’accademia, e quindi avrebbe molto meno successo oggi che non ai suoi tempi.

Vladimir Jelenkovic. Se Tesla fosse per ipotesi fosse rimasto fino ai nostri giorni, credo che molte sue scoperte, i cui benefici godiamo solo ora, all’inizio del XXI° secolo, sarebbero state fatte molto prima. Scoperte come i cellulari o i tablet, avrebbero già da molto tempo segnato il XX° secolo. Se fosse ancora vivo oggi avremmo avuto molte altre scoperte. Era una persona infinitamente fantasiosa: già all’epoca parlava di aerei e di comunicazione interplanetaria e anche dell’esistenza delle particelle elementari e di particelle più veloci della luce. Oggi avremmo usufruito dei benefici delle sue scoperte. Solo in futuro scopriremo la sua idea più importante, il vero obbiettivo della sua vita: il sistema mondiale di trasmissione senza fili dell’energia. Oggi molti scienziati lavorano su questo progetto, e si chiedono se sia effettivamente possibile realizzare una cosa del genere.

La visione di Tesla era effettivamente assai avanti. Immaginava  alla fine dell’800, un mondo in cui si potesse comunicare attraverso lo spazio con le onde radio, in cui si potessero illuminare le città senza utilizzare dei fili, immaginava mondi nuovi da raggiungere grazie alla tecnologia, sapeva osare al di là del presente, non aveva paura di innovare. Per questo la figura di Tesla resterà sempre un esempio indiscutibile.

 

MARINA LALOVIC è una giornalista serba nata a Belgrado nell’ex Jugoslavia. Attualmente è redattrice TV del ‘Babzine’, il Magazine settimanale di Babel TV, canale 141 di Sky, dedicato ai nuovi Italiani e una delle conduttrici della trasmissione di Radio3, Radio3Mondo. Era la corrispondente da Roma per il quotidiano di Belgrado ‘Politika’ come anche per la radio-televisione Serba, B92. Ha collaborato per Associated Press Television News bureau a Roma.

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