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Settembre 2013

GAETANO DI VAIO, GUIDO LOMBARDI, Non mi avrete mai, Einaudi, pp. 335, €17,50 Salvatore Capone, l’alter ego di Gaetano Di Vaio, nasce a Scampia, sesto di dieci figli, da padre disoccupato. Le premesse ci sono tutte. A nove anni inizia una brillante carriera che, dai furti di pneumatici, lo porta a gestire una “piazza di spaccio” da tremila dosi al giorno. Salvatore sperimenta ogni forma di reclusione divenendo maestro nell’arte della fuga. Tanto ad attenderlo, ogni volta, c’è Lucia. Il romanzo di formazione di un ex delinquente di strada. Una storia vera e rocambolesca di criminalità disorganizzata in una Napoli mai così cruda e irresistibile.   WARREN ELLIS, La macchina dei corpi, Longanesi, pp. 292, €16,40 Il detective John Tallow ha appena assistito alla morte del suo compagno di pattuglia, ucciso da un inquilino impazzito sulle scale di un fatiscente condominio di Manhattan. La tentazione di mollare tutto è forte, ma Tallow non può cedere, non ora, perché in quello stesso palazzo ha fatto una scoperta tanto casuale quanto sconvolgente: un appartamento blindato e sospetto. All’interno, decine e decine di armi: sulle pareti, sul soffitto, sul pavimento, e basta un primo esame balistico per svelare una verità ancora più inquietante: ognuna di quelle armi è collegata a un delitto irrisolto. LORENZO ESPOSITO, Il prossimo villaggio. Racconti e macchine del tempo, CaratteriMobili, pp. 144, € 13,50 Racconti popolati di angeli e demoni, lettere spedite da zone di frontiera, donne e uomini che resistono alla logica del caos, identità ed esilio, città in declino e mondi smarriti. Trentadue capitoli di volta in volta fantastici, surreali, politici che costituiscono l’organismo di un’unica architettura, la materia di un unico romanzo. Trentadue microcosmi luminosi, scritti, fotografati, filmati in vertiginosa alchimia e in forsennato romanticismo. REMO GUERRINI, L’estate nera, Newton Compton, pp. 430, €9,90 Massimino, Eva, Attila, Saturnina e poi Canavesio, Federico, Santino e Giusi sono ancora dei bambini durante quella torrida estate del ‘62 passata ad Altavilla, un paesino del Monferrato. Hanno solo dodici anni ma si sentono già grandi su quel muretto e perseguitare Beniamino il matto, all’inizio è solo un gioco innocente e nessuno pensa davvero che finirà male durante quella maledetta domenica d’agosto Passano trent’anni e il macabro ritrovamento dei resti di Beniamino nel cimitero di Altavilla rimette in moto i ricordi. E quei ragazzi del 1962, sono costretti a ritrovarsi nei luoghi della propria infanzia. Diventando i protagonisti di una imprevista, improvvisa, orribile resa dei conti. MINO PICA, Hotel. Camere di riflessione, Lupo, pp. 118, €12,00 Mino Pica ci porta in giro per il suo ostello e ci invita ad aprire le porte delle camere della sua anima, spaziando in tematiche differenti e disparate, con una prosa spesso liricheggiante egli usa la parola per prospettare ai suoi clienti orizzonti di senso. Hotel diventa così un nome con una muta davanti, dove l’io, però, non può restare a lungo senza parole. Vi auguriamo un piacevole soggiorno.