A cura di Irene Pratesi
Un inquieto romantico nel Cinquecento Durante l’autunno del 1556, nel monastero della Santa Casa di Loreto, un artista si spegne silenziosamente, in miseria, solo, ormai cieco. È Lorenzo Lotto. Di lui nessuno parlerà più, la sua opera attraverserà muta i secoli. Nel 1895, lo storico dell’arte Berenson firma la prima monografia sul pittore. Così si avvia la sua riscoperta, che caratterizzerà tutto il Novecento. La mostra monografica Lorenzo Lotto, inaugurata a marzo alle Scuderie del Quirinale a Roma (aperta fino al 12 giugno), curata da Giovanni Villa, si inserisce in questo processo. Sono esposti 57 dipinti ed è stato allestito un cantiere per il restauro “dal vivo” del Polittico di Recanati. È proprio il restauro delle opere del Lotto l’occasione da cui nasce la mostra: da tempo molti suoi lavori, anche i più famosi, versavano in condizioni di degrado indecorose, cosicché strutture private, la Soprintendenza e le Regioni Lombardia, Veneto e Marche si sono adoperati per finanziare un grandioso progetto di recupero, conclusosi da poco. Lorenzo Lotto (1480-1556) fu un artista sui generis, poco o per nulla apprezzato dai contemporanei e dalla critica. Questo probabilmente perché nacque nel posto sbagliato, nel momento sbagliato e col carattere sbagliato: nella Venezia del primo Cinquecento, dove si formò, si spartivano fama e gloria Bellini, Giorgione e Tiziano, con i loro colori caldi e la vitalità delle scene che rappresentavano. Per lui, tipo schivo e cupo, non c’era spazio. Così si allontanò dalla chiassosa città lagunare e iniziò la sua vita “romantica” da girovago solitario, povero, alla larga dai grandi centri del Rinascimento, accolto con calore nelle periferiche cittadine marchigiane e lombarde. Silenzioso e introspettivo, scontroso e inquieto, passionale ed emotivo, tormentato da una fede immacolata che si riscopre nei suoi dipinti devozionali animati e immediati, non ebbe mai sosta, nemmeno nella pittura. Si mise sempre alla prova, assimilando il tonalismo dei conterranei Bellini e Giorgione, gli impianti di Raffaello (che conobbe a Roma e dalla cui abilità restò turbato per sempre), il grafismo spigoloso e la lenticolare attenzione per i dettagli dell’arte nordica di Dürer, il naturalismo e i bagliori della pittura lombarda. Stimoli che egli raccolse e fuse insieme, alla ricerca di un linguaggio sempre diverso. Forse proprio questo suo eclettismo, il continuo sperimentarsi, la difficoltà a inquadrarsi (e a essere inquadrato) in qualche corrente artistica, oltre al carattere inquieto (estraneo all’equilibrio rinascimentale) e alla spiritualità intima e tormentata, non gli hanno permesso di avere fortuna. Almeno fino al Novecento, quando proprio queste caratteristiche sono state rivalutate. La sua figura è argomento della recente pubblicazione di Skira, uscita contemporaneamente alla mostra romana, dal titolo Lorenzo Lotto. Si tratta della riedizione di una delle monografie chiave per la fortuna critica di Lotto. Scritta nel 1953 da Anna Banti, questa biografia romanzata presenta un artista che si è guadagnato l’attenzione che l’Italia e il mondo gli sta dedicando.
In Italia
FIRENZE
Giovani e arrabbiati: Picasso, Miró, Dalí. Tre dei più importanti rappresentanti dell’arte contemporanea vengono celebrati in questa esposizione di opere della loro produzione giovanile, alcune poco conosciute. Fino al 17 luglio. Palazzo Strozzi e Centro di Cultura Contemporanea Strozzina, piazza Strozzi.
Tel. 0552446706.
GENOVA
Mediterraneo. Da Courbet a Monet a Matisse. Un percorso nelle opere dei grandi pittori del XIX secolo, che hanno immortalato nelle loro tele la costa francese e l’entroterra provenzale in un connubio magico di colori. Fino al 5 maggio. Palazzo Ducale, piazza Giacomo Matteotti 9. Tel. 0105574064.
L’Africa delle meraviglie. Arti africane nelle collezioni italiane. L’affascinante e misteriosa arte africana analizzata attraverso oltre 350 manufatti di alto valore estetico e antropologico. Fino al 5 giugno. Castello d’Albertis, corso Dogali 18.
Tel. 0105574724.
MILANO
Michelangelo architetto, nei disegni della Casa Buonarroti. Cinquanta disegni di progetti architettonici, alcuni dei quali riprodotti per la prima volta in 3D, ci avvicinano al percorso di Michelangelo come architetto civile, religioso e militare. Fino all’8 maggio. Castello Sforzesco, piazza Castello 3. Tel. 0288463700.
Impressionisti. Capolavori della collezione Clark. Si tratta della prima tappa del tour mondiale della collezione americana dello Sterling and Francine Clark Art Institute; sono 73 le opere esposte di importanti maestri del XIX secolo, fra cui Renoir, Monet, Degas, Gauguin e Toulouse-Lautrec, ma anche della scuola di Barbizon e degli accademici Bouguereau, Gérôme e Stevens. Fino al 19 giugno. Palazzo Reale, piazza Duomo 12. Tel. 02860165.
MONZA
Prima che il gallo canti. Un percorso singolare attraverso l’arte del Novecento, diviso in sezioni ordinate cronologicamente e per temi trattati. Fino al 29 maggio. Arengario, piazza Roma.
Tel. 039383220.
NAPOLI
Lavori recenti. La personale di Roberto Coda Zabetta presenta quindici dipinti e sculture realizzate con materiali poveri, come gommapiuma e resina; tema delle sue opere è il tragico evento del lancio della bomba atomica su Hiroshima e dei suoi drammatici effetti. Fino al 25 aprile. PAN, Palazzo delle Arti di Napoli, Palazzo Roccella, via dei Mille 60. Tel. 0817958605.
ROMA
Michelangelo Pistoletto. Da uno a molti. 1956-1974. Organizzata e coprodotta col Philadelphia Museum of Art, la mostra illustra le 80 opere dell’artista contemporaneo Pistoletto, realizzate nel dopoguerra e inserite nel contesto socioculturale di questo momento storico. Fino al 20 agosto. MAXXI, via Guido Reni 2. Tel. 0632101801.
ROVIGO
L’Ottocento elegante. Arte in Italia nel segno di Fortuny, 1860-1890. L’Ottocento dei salotti, delle cerimonie e dei ricevimenti viene celebrato attraverso le opere dei pittori che lo immortalarono, fra cui lo spagnolo Mariano Fortuny, che nei suoi dipinti trasmette tutta la gioia e la fastosità di quelle occasioni mondane. Fino al 12 giugno. Palazzo Roverella, via Giuseppe Laurenti 8. Tel. 0425460093.
TORINO
Modernikon. Arte Contemporanea dalla Russia. Sono venti gli artisti contemporanei russi che espongono in questa sede, proponendo sia opere già note al grande pubblico sia nuove produzioni commissionate appositamente per l’evento e realizzate coi mezzi espressivi più diversi. Fino al 24 aprile. Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, via Modane 16. Tel. 0113797600.
VERCELLI
1900-1961. Arte italiana nelle Collezioni Guggenheim. Gli artisti italiani del XX secolo collezionati dai grandi mecenati americani vengono analizzati in questa mostra, che vuole ripercorrere i momenti più significativi del secolo scorso. Fino al 5 giugno. Arca, chiesa di San Marco, piazza San Marco 1.
Tel. 199757516.
Nel Mondo
BERLINO
Georg Schweinfurth. Pionier der Textilarchäologie und Afrikaforscher. La storia di Georg Schweinfurth, archeologo africano che si dedicò allo studio della civiltà egizia, viene ripercorsa attraverso rari e ben conservati reperti antichi, fra cui frammenti tessili ed elementi di abbigliamento antico, che egli stesso salvò dall’oblio conservandoli. Fino al 19 giu-gno. Skulpturensammlung und Museum für Kunst Byzantinische, Bodestraße 1-3. service@smb.museum.
New York
Highlights from the Modern Design Collection: 1900 to the Present. Una collezione di lampade e di altri oggetti di arti decorative e industriali per ripercorrere i grandi nomi dell’industrial design del Novecento, da Mackintosh a Breuer, da Sottsass a Zaha Hadid. Fino al 23 giugno. The Metropolitan Museum of Art, 1000 Fifth Ave. at 82nd St.
PARIGI
Manet, inventeur du Moderne. Si tratta della più importante mostra monografica su Manet allestita in Francia dal 1983; vengono qui analizzati il suo percorso artistico, le sue opere, i legami con la cultura del Romanticismo e l’impatto che i suoi lavori ebbero sui contemporanei. Dal 5 aprile al 3 luglio. Musée d’Orsay, 1, rue de la Légion d’Honneur.
www.musee-orsay.fr.
ZURIGO
Alberto Giacometti. La figura dell’artista svizzero, pittore, scultore e grafico, viene tracciata in questa esposizione di 100 opere appartenenti alle diverse fasi della sua vita, per avvicinarci alla sua poetica e all’evoluzione del suo linguaggio. Das Sehen im Werk. Fino al 22 maggio. Kunsthaus Zürich, Heimplatz 1. cc@kunsthaus.ch.