MARINA LALOVIC

Radio3suCarta. Nikola Tesla, l’uomo che inventò il XX secolo. (1° parte)

Passioni è un programma articolato in cicli monografici della durata variabile dalle 2 alle 10 puntate. Ogni ciclo propone una narrazione ed una esplorazione condotta in prima persona dal protagonista o dai protagonisti intorno a quella “passione” che è al centro del tema scelto e si avvale di interviste, archivio sonoro, musiche.  [...]

Passioni è un programma articolato in cicli monografici della durata variabile dalle 2 alle 10 puntate. Ogni ciclo propone una narrazione ed una esplorazione condotta in prima persona dal protagonista o dai protagonisti intorno a quella “passione” che è al centro del tema scelto e si avvale di interviste, archivio sonoro, musiche. Passioni non vuole offrire un approccio giornalistico o didascalico ma piuttosto l’esperienza viva dei protagonisti, la loro storia, le loro emozioni.

A cura di Cettina Flaccavento
regia di Ornella Bellucci
conduce Marina Lalovic

In occasione dell’anniversario dei settant’anni dalla morte di Nikola Tesla, abbiamo deciso di dedicare due appuntamenti della nostra trasmissione a uno dei più grandi inventori del  secolo scorso.

Conosci Nikola Tesla? Nikola chi? Questa è la risposta, o meglio la domanda che mi veniva posta quando cercavo di spiegare qual era l’oggetto su cui stavo lavorando. Mentre preparavo questo documentario, mi sono resa conto che molti dei miei amici e conoscenti italiani non avevano mai sentito parlare di questo scienziato le cui invenzioni condizionano ogni minuto della nostra vita. Per questo sono stata motivata ancora di più a spiegare l’importanza di quest’inventore senza il quale molte delle cose che oggi consideriamo scontate, non sarebbero state possibili. 

Secondo alcuni Nikola Tesla inventò la radio ben prima di Marconi. È stato considerato fondamentale anche per quanto riguarda l’invenzione del radar. Aveva intuito che in futuro sarebbe stato possibile immagazzinare l’energia solare e usarla per riscaldare abitazioni e città come anche creare un sistema di comunicazione mondiale senza fili. Fu il primo a raccogliere segnali radio dallo spazio. 

Nikola Tesla era uno dei protagonisti principali della Rivoluzione Tecnologica dell’elettricità ed era il prototipo del genio folle: inventò la bobina di Tesla, le cui impressionanti scariche elettriche sono il simbolo del laboratorio dello “scienziato pazzo”. Era in grado di progettare complesse macchine elettriche solo nella sua mente e costruirle senza prendere nessun appunto. 

 Siamo all’inizio di questo nostro viaggio ed eviterò di attribuire una nazionalità a Nikola Tesla, che, anche se nato il 10 Luglio 1856 a Smiljan, sul territorio dell’odierna Croazia, oggi rappresenta l’eroe per tutti coloro che, come me, sono i figli della ex Jugoslavia. 

La mia prima gita della scuola elementare negli anni ’80 è stata dedicata proprio alla visita del museo di Tesla a Belgrado. Allora tutti i miei compagni di scuola, me compresa, siamo rimasti affascinati dai neon che si accendevano nelle nostre mani per una forza magica, che nessuno all’epoca riusciva a capire. 

Nikola Tesla è una parte di tutti noi, a prescindere dalla nostra nazionalità, perché ogni giorno, ogni persona di questo pianeta, usufruendo delle sue invenzioni gli rende inconsapevolmente omaggio. 

Nikola Tesla rappresenta per me l’unico eroe che proviene dai Balcani che non abbia dovuto mai assumere nessuna connotazione politica per dimostrare la propria grandezza.

Ma qual è dunque questa sua grandezza e perché oggi la maggior parte delle persone non sa nulla del più grande inventore di tutti i tempi? 

Per capire l’importanza di questo inventore ho parlato con quelli che probabilmente sono gli unici due autori italiani che abbiano dedicato i propri lavori a Nikola Tesla.

A Firenze ho incontrato Carlo Bramanti, scrittore, e ho parlato con Massimo Teodorani, astrofisico.

L’astrofisico Massimo Teodorani come presenterebbe Nikola Tesla a qualcuno che non ne ha mai sentito parlare?

 Massimo Teodorani. Nikola Tesla è uno scienziato decisamente atipico. Per essere precisi sarebbe meglio definirlo un inventore, perché la caratteristica di Tesla non era quella tipica degli scienziati che scrivono pagine di trattati fisico-matematici, come ad esempio Einstein. Uno scienziato sicuramente, ma più un inventore che uno scienziato. Sicuramente un genio.

Il nostro viaggio ci porta ora a Belgrado, dove abbiamo parlato con il direttore dell’unico museo dedicato a Nikola Tesla: Vladimir Jelenkovic. 

Vladimir Jelenkovic. Dopo Leonardo da Vinci, Tesla rappresenta forse la seconda per importanza e ultima in ordine di tempo figura rinascimentale, quando parliamo di scienza, invenzioni e ingegneria. Questa potrebbe essere la definizione più sintetica di Tesla, che è stato davvero il mago dell’elettricità. È stato l’uomo che ha donato al mondo scoperte davvero importanti. Quello che lo contraddistingue da altri inventori, che hanno ugualmente contribuito al progresso tecnologico, è che le sue invenzioni più importanti sono ancora in uso. Insomma, possiamo dire che Tesla sia ancora vivo. D’altra parte è stato anche un visionario, che aveva previsto l’utilizzo di tutti i dispositivi che rappresentano una componente indispensabile della nostra vita quotidiana. 

Ho incontrato Carlo Bramanti, lo scrittore che sarà uno dei protagonisti del nostro racconto, a Firenze in un vero e proprio museo dedicato alla radio. Bramanti, oltre ad aver scritto un libro dedicato a Tesla (Una vita per le invenzioni), è un appassionato di radio.

Carlo Bramanti. Tesla era un grandissimo elettrotecnico. Se abbiamo questo tipo di corrente, la corrente alternata, questa frequenza, queste linee di trasmissione, il motore della lavatrice, ecc., lo dobbiamo a Tesla.

Nikola Tesla, l’uomo che inventò il XX secolo. Perché questa denominazione e quali sono le sue maggiori invenzioni? 

Massimo Teodorani. Nikola Tesla viene chiamato in questa maniera perché sostanzialmente, non solo lui, ma lui in maniera particolare, oltre a Thomas Edison e Guglielmo Marconi, ha permesso alla nostra tecnologia, soprattutto a quella di uso comune, di esplodere, grazie all’invenzione della corrente alternata. Questa si basa sul motore a induzione (una specie di manipolazione del campo magnetico) che permette di ottenere la corrente alternata, che le consente di trasportare energia a grandissime distanze. Questa è stata un’invenzione veramente rivoluzionaria, tuttora utilizzata per l’illuminazione e per tanti altri aspetti.

Vladimir Jelenkovic. Perché Tesla ha illuminato il XX secolo? Perché le innovazioni e le scoperte di Tesla rappresentano la base della Seconda Rivoluzione Industriale. Qualche centinaio di anni prima c’era stata la Prima Rivoluzione Industriale, quando grazie a James Watt venne scoperto il motore a vapore. Tesla ci porta invece l’utilizzo pratico della corrente alternata attraverso il suo sistema polifase. Grazie ai suoi brevetti applicati alle cascate del Niagara, viene costruita la prima centrale idroelettrica al mondo. Con questa scoperta abbiamo iniziato a utilizzare quello che costituisce la base su cui poggia il XX secolo, ovvero il trasporto dell’energia elettrica. 

Una delle particolarità di Tesla, è stato l’approccio unico alle sue invenzioni.

Massimo Teodorani.  Aveva la caratteristica di intuire le cose. Era in grado di concepire tantissime invenzioni e, poi di metterle in pratica tecnicamente, sperimentalmente, riuscendo a realizzare esattamente quello che era il suo pensiero. Tutto ciò che ne emergeva non solo funzionava, ma è stato estremamente utile alla vita dell’uomo, alla tecnologia e a tanti altri aspetti del vivere sociale.

Carlo Bramanti. Aveva un approccio alle invenzioni molto particolare, ad esempio non si sono mai trovati suoi disegni: queste cose gli apparivano. Diceva: «Io le cose le vedo, le progetto, l’apparecchiatura la vedo finita, la costruisco.»

L’America è stato un paese fondamentale per il genio di Tesla. È proprio negli U.S.A. che Tesla realizza la maggior parte delle proprie invenzioni. Ed è lì che incontra Edison. Ma vediamo cosa scriveva lo stesso Tesla nella sua autobiografia:

Nikola Tesla. Ricorderò per tutta la vita il primo incontro con Edison. Rimasi sbalordito da quest’uomo meraviglioso, che senza aiuto esterno e senza conoscenza scientifica aveva avuto così tanto successo. Avevo studiato una dozzina di lingue, approfondito la letteratura e l’arte e avevo trascorso i miei anni migliori nelle biblioteche leggendo ogni sorta di testo che mi fosse capitato fra le mani: da I principia di Newton alle Novelle di Paul de Kock. Tuttavia sentivo di aver sprecato la maggior parte della mia vita. Ma non trascorse molto tempo prima di riconoscere che invece era stata la cosa migliore che avessi mai fatto. In poche settimane entrai in confidenza con Edison. Per quasi un anno il mio orario di lavoro era dalle 10:30 del mattino alle 05:00 del giorno successivo, tutti i giorni. Edison mi disse: «Ho avuto molti assistenti che lavoravano sodo, ma tu vinci senz’altro il primo premio».

Durante questo periodo progettai ventiquattro diversi tipi di impianti standard con nuclei più piccoli di struttura uniforme, che sostituirono quelli vecchi. Il direttore mi aveva promesso 50.000 dollari al completamento di questo lavoro, ma alla fine si dimostrò essere uno scherzo. Ciò mi procurò una grande delusione e fu per questo che rassegnai le mie dimissioni.

Perché oggi pochi sanno chi è Nikola Tesla, mentre quando si dice Thomas Edison tutti pensano all’inventore dell’elettricità? 

Massimo Teodorani.  Una delle ragioni per cui lui è poco ricordato sui testi ufficiali (anche se non è del tutto vero, perché in realtà viene ricordato per la corrente alternata, o addirittura per l’unità di misura dell’induzione magnetica: il Tesla), è per il suo approccio alla scienza, e anche e forse soprattutto per il fatto che nella seconda parte della sua vita, quando ebbe molti meno finanziamenti per poter portare a termine le sue ricerche, si dedicò a speculazioni di fisica teorica. Speculazioni logiche, coerenti, autoconsistenti, però non supportate da un’architettura matematica. Questo non è il metodo scientifico e questo lo ha penalizzato. Aveva queste intuizioni, delle vere e proprie visioni, però alla scienza questo non basta. Una delle ragioni per cui viene poco ricordato è proprio questo suo atteggiamento che si discostava dal metodo scientifico standard, nonostante il fatto che poi lui in maniera molto teutonica, molto determinata, riuscisse comunque a realizzare i suoi progetti. Soprattutto quelli applicativi della prima parte della sua vita.

Vladimir Jelenkovic. Edison ha realizzato il sogno americano, si è arricchito grazie alle proprie scoperte.Tesla questo non lo ha fatto mai, né lo ha voluto mai fare.

Questa è la prima e più grande differenza fra i due. D’altra parte non bisogna dimenticare che Edison è di origini americane, mentre Tesla era un immigrato. Essere un immigrato negli U.S.A. non è una cosa insolita, ma coloro che appartengono almeno alla cosiddetta seconda generazione, e che sono nati nel territorio americano, hanno per esempio il diritto di diventare presidenti degli Stati Uniti. Schwarzenegger ha avuto la possibilità di diventare governatore della California, ma non presidente degli Stati Uniti, visto che è nato in Austria. Penso che queste siano le due ragioni principali per le quali Edison sia presente  nei libri scolastici di tutte le scuole elementari, medie e superiori. Tesla, invece, viene considerato strano, mistico, un po’ pazzoide, uno che non comunicava molto con il mondo esterno.

Bramante sostiene che Tesla sia conosciuto allo stesso livello di Edison, anzi, di più.

Carlo Bramante. Tesla credo che sia più conosciuto, ha dei fan club, gli viene addirittura attribuita l’invenzione della radio. Edison è conosciuto meno. Era una persona seria, e Tesla, un po’ meno, perché lui si perse con tutte le sue dimostrazioni, al contrario di Edison. Però Edison nel Novecento aveva già esaurito le sue energie: non inventò più niente, mentre Tesla continuò a produrre idee

Come sarebbe la nostra vita oggi senza la corrente elettrica alternata? 

Massimo Teodorani. Se non ci fosse la possibilità di trasmettere energia a grandi distanze,  chi vive nelle campagne non avrebbe la corrente elettrica, andrebbe ancora a candele. Il fatto di trasportare l’energia a grandi distanze significa anche rifornire di energia le industrie, che sono quelle che garantiscono il funzionamento della nostra società. C’è anche da dire che esiste un effetto non positivo, perché se capitasse un grosso brillamento solare, questo vantaggio energetico che noi abbiamo grazie a Nikola Tesla potrebbe rivolgersi contro di noi, perché questa energia verrebbe interferita dalle particelle solari che colpirebbero la ionosfera e che inietterebbero elettroni fino al punto da bruciare i trasformatori delle centrali.

Per capire l’importanza dell’energia alternata Vladimir Jelenkovic invece ci fa capire come sarebbe la nostra vita se utilizzassimo l’energia continua di Edison.

Vladimir Jelenkovic. Se oggi utilizzassimo la corrente continua di Edison, avremmo perdite catastrofiche per quanto riguarda il trasporto della corrente a grandi distanze. Per farvi un esempio concreto, a ogni angolo dei quartieri più grandi avremmo dovuto costruire una centrale termo o idroelettrica, perché le perdite della corrente elettrica sarebbero state enormi. Tesla ha scoperto questo sistema di trasmissione di energia elettrica attraverso linee di trasmissione ad altissima tensione, che grazie a dei trasformatori, fanno sì che noi possiamo avere la giusta quantità di energia per l’utilizzo domestico, con la corrente alternata a 220 volt. o per l’industria la corrente trifase di 380 volt. Questo sistema di trasmissione dell’energia elettrica Tesla lo ha inventato già nel 1888, ed è questa la sua più grande scoperta, grazie alla quale ancora oggi è ricordato.

In che modo le invenzioni di Tesla incidono sulla nostra vita di tutti i giorni?

Massimo Teodorani. Molti dei mezzi tecnologici di cui disponiamo oggi, cioè i mezzi tecnologici a grande diffusione e a perfetto funzionamento, come la Televisione, il computer, la tomografia assiale computerizzata, il microscopio elettronico, il treno a lievitazione magnetica, addirittura l’acceleratore di particelle, sono tutte invenzioni che hanno le loro basi nel genio di Tesla e nella sua capacità realizzativa. Il bello di Tesla è che non si limitava a fare delle chiacchiere, ma metteva in pratica quello che diceva.
Vladimir Jelenkovic. Grazie al suo motore a induzione, oggi abbiamo miliardi di utensili: lavatrici, lavastoviglie, fino alle grandi macchine industriali per la lavorazione di tessili, legno, metallo e ascensori. Dove viene utilizzato il motore a corrente elettrica, lì c’è il motore di Tesla che funziona attraverso questo campo magnetico rotante, scoperto nel 1882. Se allora ci fosse stato il premio Nobel, Tesla lo avrebbe vinto di sicuro, per questa scoperta di utilizzo così polivalente.

Oltre a condizionare la nostra vita quotidiana, Tesla è anche dentro di noi, sostiene Carlo Bramanti.

Carlo Bramanti. Nella lavatrice c’è un motore di Tesla: quello l’ha inventato Tesla. Nel condizionatore c’è il motore di Tesla. I ventilatori? Motore di Tesla. Nel televisore non c’è un motore, però va in alternata: se non ci fosse l’energia alternata, il trasformatore del televisore non funzionerebbe. Per produrre la tensione per il tubo catodico, c’è una bobina di Tesla. Oggi forse ne avrebbe inventata un’altra di altro tipo, però quella interrompeva questa corrente, ne elevava  con un trasformatore la tensione, e dentro il televisore c’è quindi un “motore” di Tesla. Non lo sappiamo, non ce lo dice nessuno. Da Edison c’è la lampadina, e poi basta! L’accumulatore di Edison… che poi non funzionò. Il problema delle automobili è tuttora quello, gli accumulatori, le batterie. Mentre il motore si è perfezionato, con la pila siamo fermi a quella dell’Ottocento. Si è fatta un po’ più piccola, ma dura meno. Mentre Tesla è dentro di noi!

La corrente alternata è stata senz’altro un’invenzione fondamentale e la più importante di tutte le invenzioni di Tesla. Ma la corrente alternata ha prodotto tantissime altre invenzioni. Oggi molti concordano sul fatto che Tesla abbia inventato anche la radio. Uno di loro è Vladimir Jelenkovic. 

 Vladimir Jelenkovic.  Nel 1900 Tesla torna da Colorado Springs, dove ha vissuto per circa sette mesi. Ha fatto degli esperimenti con la corrente ad altissima tensione, e la maggior parte delle foto che abbiamo di Tesla risalgono a questo periodo. Ricordiamo le sue foto più famose, in cui è seduto nel laboratorio e sopra di lui ci sono lampi enormi. Ciò rappresentava era la preparazione per Long Island e per la costruzione della famosissima torre avvenuta tra il 1901 e il 1903. Purtroppo il suo finanziatore, J. P. Morgan rinunciò a finanziare i suoi progetti perché in quel periodo Marconi aveva iniziato a utilizzare commercialmente la radio. E dobbiamo considerare il fatto che per fare ciò, Marconi aveva preso in prestito, per non dire rubato, i brevetti fondamentali di Tesla. Che Marconi non abbia inventato la radio, lo ha confermato anche la Corte Suprema degli U.S.A. nel 1943, anno in cui il merito dell’invenzione della radio fu strappato a Marconi e affidato proprio a Tesla. Purtroppo J. P. Morgan, il più grande magnate dell’epoca, disse che avrebbe voluto che Tesla commercializzasse la radio, e non Marconi. Tesla gli rispose che per lui quella era una storia chiusa, e che avrebbe voluto realizzare una cosa molto più importante: la trasmissione dell’energia senza fili, utilizzabile da tutti su questo nostro pianeta. J. P. Morgan gli chiese allora chi avrebbe misurato tutta l’energia e in che modo sarebbe stato possibile farla pagare.

Bramanti non concorda sul fatto che Tesla abbia inventato la radio.                                                      

Carlo Bramanti.  La radio, checche se ne dica l’ha inventata Marconi. Tesla ha inventato un’altra cosa: la risonanza, ovvero i circuiti risonanti. E gli sono stati riconosciuti.

Massimo Teodorani. Nikola Tesla fu il primo a inventarla. C’è chi dice che Marconi gli avesse rubato il brevetto, io non penso proprio che sia così. Penso che, semmai, per strane cronicità che capitano spesso nella storia dell’uomo, entrambi fossero arrivati indipendentemente allo stesso risultato. E comunque fu Tesla il primo a proporre un modello di radio, anche se probabilmente molto più rudimentale di quella di Marconi.

Ma vediamo cosa scriveva lo stesso Tesla nella sua autobiografia:

Nikola Tesla.Il progressivo sviluppo dell’uomo dipende esclusivamente dalle sue invenzioni, che sono il prodotto più importante della sua creatività. Il fine ultimo delle invenzioni è il dominio completo della mente sul mondo materiale e la sottomissione delle forze della natura a favore delle necessità umane. Questo è il difficile compito dell’inventore, molte volte incompreso e non ricompensato a dovere. Egli però viene ripagato dal piacere di vedere applicare le proprie abilità nella consapevolezza di far parte di una classe privilegiata, in mancanza della quale la razza umana sarebbe scomparsa molto tempo fa, nel corso della dura lotta contro gli spietati elementi naturali.

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MARINA LALOVIC è una giornalista serba nata a Belgrado nell’ex Jugoslavia. Attualmente è redattrice TV del ‘Babzine’, il Magazine settimanale di Babel TV, canale 141 di Sky, dedicato ai nuovi Italiani e una delle conduttrici della trasmissione di Radio3, Radio3Mondo. Era la corrispondente da Roma per il quotidiano di Belgrado ‘Politika’ come anche per la radio-televisione Serba, B92. Ha collaborato per Associated Press Television News bureau a Roma.

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