AUGUSTO GRANDI E TERESA ALQUATI, Eroi e cialtroni: 150 anni di controstoria, Torino, Politeia, 2011, pp. 174, € 15,00
Banchieri sotto accusa per comportamenti illegali, magistratura compiacente con alcuni poteri forti, presidenti del Consiglio costretti alle dimissioni, industriali che si impadroniscono degli organi di informazione e li utilizzano per far pressioni sul governo e ottenere ulteriori aiuti e finanziamenti, lavoratori precari che non riescono ad arrivare alla fine del mese con salari da fame. Non è la cronaca delle ultime settimane, ma è la storia di 150 anni di Unità italiana raccontata nel libro Eroi e cialtroni. 150 di controstoria, scritto da Augusto Grandi e Teresa Alquati. Giornalista del ‘Sole 24 Ore’ il primo, probabile pseudonimo di area Rai la seconda.
Una storia dell’economia italiana dove gli eroi sono pochi e i cialtroni molto più numerosi. Ma anche una sorta di storia del malcostume e dell’immobilismo nazionale, come un fil rouge di vizio e rassegnazione che si dipana nel corso degli anni. Perché, è la tesi degli autori, il disastro attuale è la logica e inevitabile conseguenza di errori che iniziano con l’unità del Paese, quando non prima.