Ildo Tumscitz

La comunicazione ipnotica

COMUNICAZIONE (SOCIOLOGIA-PSICHIATRIA). Cosa c’è dietro alla comunicazione mediatica? Dietro a un discorso politico, a un notiziario del telegiornale? Cosa porta un giornalista a dare precedenza a certe notizie piuttosto che ad altre? La risposta è molto più complessa di quanto si possa pensare e affonda le sue radici nella psichiatria: Tumscitz, citando autorevoli studiosi e psichiatri, individua nella pratica ipnotica e, più in generale, nella rievocazione di emozioni forti o sopite gli strumenti per “influenzare” il pensiero non solo di un singolo individuo, ma di intere masse.

Sembra che nell’epoca del disincanto lo sviluppo impressionante dei mezzi di comunicazione di massa abbia posto all’ordine del giorno la mente degli individui, quale luogo privilegiato di riferimento e di manipolazione. La mente studiata dalle neuroscienze convive con quella osservata dalla psicoanalisi, e resuscita il mondo incantato e mitico.

Il mondo di oggi è il mondo postgalileiano che ha messo al centro delle proprie scoperte e interpretazioni la mente degli individui, attribuendole il potere di stabilire i confini nei confronti delle cose del mondo e assegnando i significati corrispondenti. Nel mondo incantato premoderno, i significati, secondo Charles Taylor, non erano solo nelle menti, ma potevano risiedere nelle cose oppure in vari soggetti extraumani. Questi ultimi avevano la capacità di imporci un certo significato oppure significati a noi del tutto estranei, indipendentemente cioè dal nostro funzionamento mentale. «La concezione premoderna ammette che questa capacità interumana di indursi reciprocamente significati oltrepassi la sfera umana […]

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