Sue Halpern

La sorella assente

da ''The New York Review of Books''

ALLEN SHAWN, Twin. A Memoir, New York, Viking, pp. 232, $ 25,95

SCIENZA. Sue Halpern si misura con un paio di temi molto delicati: il rapporto gemellare e l’autismo. Allen Shawn, che ha dedicato la sua vita alla musica e per la quale ha sempre avuto un talento naturale, ha deciso di scrivere un’autobiografia: una forma di liberazione per lui, che per troppo tempo si è portato dentro il fardello di avere una sorella gemella autistica, portata lontano dalla famiglia, in un istituto speciale, e incontrata solo poche volte all’anno. Un fantasma, una creatura che c’è e non c’è. Assente ma indissolubilmente legata, dal tempo prenatale, ad Allen. Halpern analizza la situazione psicologica di questa persona, con un focus molto interessante su come si è evoluta la ricerca scientifica nel settore dell’autismo: cosa sappiamo oggi che, ai tempi in cui la “sorella assente” di Shawn era piccola, non si sapeva?

Oggi che i memoir sono diventati, in larga misura, l’equivalente letterario della TV-verità, dove gli editori propongono al pubblico una serie infinita di scrittori desiderosi di mettere in piazza le loro vite fatte di abusi, di alcolismo, di fame, vite neglette, mutilate, ingannate, vendute, vite fatte di chirurgia dentale senza anestesia (ops!, era «invenzione») – è un toccasana – quasi uno shock – leggere Twin, lo scrupoloso libro di Allen Shawn. Certo, in quanto ultimogenito di William Shawn, il celebre direttore del ‘New Yorker’, e fratello minore dell’attore e commediografo Wallace Shawn, avrebbe avuto quintali di materiale su cui lavorare, se solo avesse scelto di seguire quella sirena. (Per esempio la relazione lunga quarant’anni tra il padre e la giornalista del ‘New Yorker’ Lillian Ross, paragonabile a un secondo matrimonio vissuto in parallelo). Allen, che si guadagna da vivere come compositore e docente di musica al Bennington College, ha scritto invece un genere di toccata e fuga che si pone domande sulla sua stessa identità e sulla sua storia personale – e se le pone cercando risposte, dimostrando così, grazie alla sincerità della sua ricerca e alla profondità dello scavo interiore, le potenzialità del memoir.

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