South African Photographs. David Goldblatt, mostra al Jewish Museum, New York, 2 Maggio – 19 Settembre 2010
David Goldblatt, Kith, Kin and Khaya. South African Photographs, Goodman Gallery, pp. 200, $ 40,00
Se dovessimo descrivere di primo acchito il fotografo sudafricano David Goldblatt, potremmo dire che è il Walker Evans1 del suo paese. Benché Evans sia stato uno dei modelli di Goldblatt, all’inizio della sua carriera più di mezzo secolo fa, in questo caso il confronto serve solo ad alludere alla chiarezza morale della sua visione, alla serietà dei suoi intenti e all’ampiezza della sua opera. Ma ciò non è bastato a preparare gli spettatori che hanno visitato la mostra al Jewish Museum, una ricca esposizione dei suoi lavori in bianco e nero realizzati negli anni ’60, ’70, ’80, il periodo più caldo dell’apartheid.
Goldblatt, che non si è mai veramente considerato un fotoreporter, divide il suo lavoro in due categorie: professionale e personale. La prima categoria comprende tutto ciò che ha fatto su incarico di qualche editore o ente, la seconda riguarda invece ciò che è scaturito dal suo profondo bisogno di impegnarsi per la sua terra e la sua gente.