James j. Sheehan

Gli intellettuali americani nella Berlino nazista

da ''The New York Review of Books''

ANDREW NARGOSKY, Hitlerland: American Eyewitnesses to the Nazi Rise to Power, Simon and Schuster 2012, 385 pp., $28.00
STORIA: Durante l’ascesa al potere del nazionalsocialismo, molti americani residenti a quel tempo in Germania, rimasero affascinati dalla figura di Adolf Hitler. Il saggio di Andrew Nargosky,qui recensito da Sheehan, parla di quei cittadini statunitensi che in quegli anni non si resero conto della catastrofe imminente che si stava per abbattere su tutto il mondo.

A differenza della maggior parte dei libri sugli americani all’estero, Hitlerland di Andrew Nagorski è meno interessato negli americani in sé, quanto in ciò che essi videro e non videro mentre erano lontani da casa. Una volta che i nazisti entrano in scena, chiunque tende a divenire un comprimario, e gli americani di Nagorski non fanno eccezione. Hitlerland, dunque, è un libro che riguarda la percezione delle origini del nazismo e la sua evoluzione a partire dal 1922 – quando il primo rappresentate ufficiale americano intervistò un oscuro agitatore di nome Adolf Hitler – fino al dicembre 1941, quando tutti i cittadini americani furono espulsi dal Reich.

Il più importante tra coloro che non riuscirono a prevedere la catastrofe imminente fu Charles Lindbergh, l’eroe e l’emblema del luminoso presente e del brillante futuro dell’Aeronautica americana.

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