Joyce Carol Oates

Paul Auster. Figlio, figlio mio!

da ''The New York Review of Books''
PAUL AUSTER,Sunset Park, Torino, Einaudi, 2010, pp. 222, € 19,90
Recensione dell’ultimo libro di Paul Auster, Sunset Park, che narra la storia di un trentenne in cerca della sua strada e desideroso di ricostruire un rapporto col padre.

Tra i generi letterari nessuno si è sviluppato così variamente e sorprendentemente nel corso degli ultimi decenni quanto le memorie. Non parliamo tanto di autobiografie, o di resoconti biografici solenni, formali e cronologicamente ordinati, ma piuttosto di libri di memorie che raccontano di crisi individuali, opere dal tono intimo e lirico, spesso brevi, come nel caso di Un’oscurità trasparente di William Styron (Leonardo, 1990), Le ceneri di Angela di Frank McCourt (Adelphi, 1997) e L’anno del pensiero magico di Joan Didion (Il Saggiatore, 2006). Tra questi libri di memorie nessuno è composto in modo più armonioso ed essenziale de L’invenzione della solitudine di Paul Auster (Anabasi, 1993), scritto dopo l’improvvisa scomparsa del padre, avvenuta nel 1981.

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