John Richardson

Fino a che punto Picasso era politico?

da ''The New York Review of Books''

PICASSO: PEACE AND FREEDOM, mostra presso la Tate Liverpool, 21 maggio – 30 agosto 2010; presso l’Albertina, Vienna, 22 settembre 2010 – 16 gennaio 2011; presso il Louisiana Museum of Modern Art, Humlebæk, Danimarca, 11 febbraio – 29 maggio 2011. Catalogo della mostra a cura di Lynda Morris e Christoph Grunenberg, London, Tate Publishing, pp. 255, $ 60,00

LOUIS DELAPRÉE, Morir en Madrid, a cura di Martin Minchom, Madrid, Raíces, pp. 222, € 18,00

ARTE E STORIA. Chi era davvero il Picasso che ha dipinto Guernica, simbolo delle atrocità della guerra, e le colombe della pace? Il più grande artista del Novecento ha sicuramente avuto un ruolo attivo in politica, ma, come evidenzia Richardson, che col pittore ebbe modo di dialogare di persona, non gli interessò mai veramente, fu per lui soprattutto un’opportunità per dipingere e raggiungere obiettivi importanti. È questo il motivo per cui ritroviamo il suo nome sia fra le fila del Partito Comunista, sia fra quelle dei franchisti. La mostra che si chiuderà a maggio in Danimarca espone, forse con un taglio un po’ freddo, il Picasso che ha affidato al suo genio messaggi politici assai precisi.

L’opera di Picasso è piena di contraddizioni, così come lo furono i suoi orientamenti politici e religiosi, per non parlare della sua vita sentimentale. Tutti buoni motivi per accostarsi con scetticismo alla mostra Picasso: Peace and Freedom, che è stata inizialmente ospitata presso la sezione di Liverpool della Tate Gallery, poi all’Albertina di Vienna, e che si concluderà il 29 maggio al Louisiana Museum, in Danimarca. Lynda Morris, che ha organizzato l’esposizione, ha preso in esame il periodo immediatamente successivo alla seconda guerra mondiale, quando Picasso, che nel 1944 si era iscritto al Partito Comunista, dipinse opere che riflettevano la propaganda del partito stesso. Tuttavia, come la storica dell’arte Gertje Utley ha dimostrato, molti dei lavori in mostra, come il Ratto delle Sabine, come dichiarato nel catalogo non sono «dichiarazioni programmatiche», bensì testimonianze del «radicato terrore e orrore per la guerra» di Picasso1.

Questo contenuto è riservato ai soli membri di Annuale Online
Accedi Registrati.
Print Friendly, PDF & Email
Invia una mail per segnalare questo articolo ad un amico