Charles Simic

Cioran – Il filosofo dell’insonnia

da ''The New York Review of Books''

Ilinca Zarifopol-Johnston, Searching for Cioran, Indiana University Press, pp. 284, $ 27.95

E.M. Cioran, Al culmine della disperazione, Milano, Adelphi, pp. 146, € 15,00

idem, Lacrime e santi, Milano, Adelphi, 1990, pp. 105, € 9,00

FILOSOFIA. E.M. Cioran è stato uno dei filosofi del Novecento più prolifici, nonostante sia poco studiato, rispetto ad altri suoi contemporanei. Charles Simic ci racconta di questa figura singolare, perennemente cupa, insonne, che abbracciò, per un certo periodo, certe idee naziste e ne scrisse alcuni testi, che poi rinnegò con tutto se stesso. La sua vita da eterno “parassita” e le sue opere più controverse, inserite all’interno di un saggio interessante che ci avvicina all’uomo Cioran, con le sue debolezze, le sue psicosi e la grandezza del suo intelletto.

Chi legge E.M. Cioran oggi? Qualcuno dovrà pur farlo, dal momento che la maggior parte dei suoi libri è stata tradotta ed è tuttora in catalogo. Nelle università, dove studenti e professori hanno familiarità con tutti i recenti filosofi francesi e teorici della letteratura, Cioran è praticamente sconosciuto, sebbene sia stato un pensatore molto più fine e abbia scritto una prosa assai migliore di un bel po’ di loro. Gran parte dell’oscurantismo di cui è oggetto è senza dubbio dovuto alla sua visione implacabilmente oscura della condizione umana; le sue denunce sia del Cristianesimo che della filosofia a tratti scorrono come il delirio di un pazzo. Per rendere il tutto ancora più confuso, ha avuto due vite e due identità: l’Emil Cioran della Romania degli anni ’30, che scriveva in rumeno, e il successivo (e più noto) E.M. Cioran che ha scritto in francese. Dalla sua morte, avvenuta nel 1995, le clamorose rivelazioni circa le sue simpatie giovanili per Hitler e la sua adesione al partito della Guardia di Ferro (movimento rumeno filofascista, nazionalista e antisemita) hanno ulteriormente contribuito alla sua marginalizzazione. Tuttavia, in seguito alla pubblicazione nel 1949 del primo libro interamente scritto in francese, è stato celebrato in Francia come un maestro e pensatore degno di essere paragonato ai grandi moralisti del XVII e XVIII secolo, come La Rochefoucauld, La Bruyère, Chamfort e Vauvenargues.

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