Marco Almagisti

Le strade interrotte degli anni Settanta

MIGUEL Gotor (a cura di), Aldo Moro. Lettere dalla prigionia, Torino, Einaudi, 2008, pp. 400, € 17,50

idem, Il Memoriale della Repubblica. Gli scritti di Aldo Moro dalla prigionia e l’anatomia del potere italiano, Torino, Einaudi, 2011, pp. 622, € 25,00

SILVIA Giralucci, L’inferno sono gli altri, Milano, Mondadori, 2011, pp. 181, € 17,50

In Italia, una Repubblica democratica ha potuto essere edificata, e poi consolidata, grazie alla presenza di partiti integrativi di massa, radicati in modo capillare nei molteplici meandri di una società con forti disuguaglianze e dalle mille sfaccettature. Attraverso la mediazione di tali partiti (non solo la Democrazia Cristiana, il partito di maggioranza relativa, ma anche il Partito Comunista, considerato “antisistema”) l’Italia ha potuto costruire nei decenni il proprio sviluppo politico ed economico, malgrado il civic divide che, sin dalle prime ricerche svolte attraverso il metodo comparato, la separava dalle altre democrazie consolidate1. Infatti, nonostante la presenza del più rilevante partito comunista dell’Occidente rendesse impossibile l’alternanza di governo, condannando la Dc a essere il perno insostituibile di ogni maggioranza, la presenza di partiti di massa fortemente radicati garantiva l’accesso delle principali periferie al centro del sistema politico con benefici effetti per lo sviluppo di tali aree e per il paese nel suo complesso.

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