Valerio Corzani

L’eresia sonora dell’ Islam Punk

MICHAEL M. KNIGHT, Islampunk, Newton Compton, Roma 2010, pp. 317, € 6,90

ANTROPOLOGIA: Il libro Islampunk di Michael M. Knight immaginava un gruppo di giovani che danno vita a un movimento che mescola punk e Islam. Nella realtà alcuni giovani ispirati dalla sua opera hanno creato delle vere band punk islamiche, dando vita a un vero e proprio nuovo genere musicale: il taqwacore.

 

È uno dei rari casi in cui la fiction è diventata realtà. L’ha preceduta, propiziata, innescata. Uno scrittore, certo uno scrittore sui generis con il piglio di un mullah illuminato e con la profonda conoscenza della cultura giovanile che vuole raccontare, si immagina una scena musicale che ruota attorno ai mussulmani di stanza in Nord America, li rende protagonisti di una fatwā1 musicale a base di musica hardcore, droghe leggere, alcool e peripezie suburbane e quasi contemporaneamente alla diffusione delle sue storie, quella scena musicale nasce davvero, cresce, si cementa attorno a lui.

Non è difficile immaginarsi Michael Muhammad Knight, perchè è di lui che stiamo parlando, che distribuisce i primi due libri dopo averli dattiloscritti e fotocopiati. Occhi celesti tutt’altro che remissivi. Reggono senza incertezze lo sguardo di chiunque e sono stati sicuramente capaci di reggere pure quello dei frequentatori di moschee, di centri commerciali e di parcheggi ai quali si è rivolto, poco più che ventenne, per veicolare e diffondere il proprio esordio letterario.

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