Jennifer Grant, Good Stuff: A Reminiscence of My Father, Cary Grant, New York, Knopf, pp.179, $ 24.95
Intrigo internazionale è un film che crediamo di ricordare. A cinquant’anni dalla sua uscita, le scene salienti sono ancora oggi impresse nella memoria collettiva: l’incontro sul treno con una bionda bendisposta; l’attentato nella casa d’aste; l’aereo che sorvola la prateria, e l’avvincente inseguimento finale, tra i volti scolpiti sul monte Rushmore. E tutti esclamano: “Sì, con Cary Grant!”. Grant oggi è un emblema, e non solo della classe che sembrava impersonare, ma di un’epoca di spensierato intrattenimento.
Grant e Alfred Hitchcock, il suo regista, avevano compreso l’importanza di questa verve già nel 1959. Per questo decisero di inserire una piccola chicca nel loro film. Roger O. Thornhill, personaggio interpretato da Cary Grant nel film (che sulla sua scatola di fiammiferi ha inciso il monogramma R.O.T.) è in fuga. Viene chiuso in una camera d’ospedale, per proteggere la sua incolumità.