L’articolo è stato scritto a luglio del 2011. Nonostante alcuni degli eventi di cui si parla nell’articolo si siano evoluti in maniera determinante, ci è parso che l’analisi fatta nell’articolo lo rendesse comunque attuale.
Per costringere Obama a rispettare la legge sono state presentate in Congresso due mozioni. La prima, a firma del presidente della Camera John Boehner, chiedeva al presidente di dare ragione degli interventi degli Stati Uniti in Libia. Il 3 giugno, la mozione Boehner è stata approvata con una maggioranza di 268 voti contro 145. Una mozione alternativa, redatta da Dennis Kucinich, il più noto anti-interventista tra i democratici, richiedeva il ritiro degli Usa dalla Libia nel giro di quindici giorni. La mozione Kucinich non è passata per 148 voti contro 265. Il dibattito e le due votazioni sono stati i primi segnali importanti di resistenza da parte del Congresso nei confronti dell’ampliamento del potere esecutivo inaugurato da George W. Bush in Afghanistan e in Iraq e continuato da Obama in Afghanistan e in Libia. Le ragioni che il presidente aveva addotto in una lettera al Congresso per aver fatto a meno dell’approvazione per le azioni in Libia rivelava una curiosa miscela di arroganza e inosservanza del War Powers Act. Quello degli Stati Uniti in Libia, ha detto Obama, è un ruolo militare subordinato e, dal momento che è la Nato a dirigere le operazioni, la guerra di Libia poteva difficilmente definirsi tale.