Geoffrey O’Brien

Rapiti dal silenzio

da ''The New York Review of Books''
The Artist, film diretto da Michel Hazanavicius, Bim, Blu-Ray € 24,99; DVD € 16,99.
Hugo Cabret, film diretto da Martin Scorsese, Paramount, Blu-Ray $ 44.99; DVD $ 29.99
Il carretto fantasma, film diretto da Victor Sjöström, Criterion Collection- Ermitage Cinema, Blu-Ray $ 39.95; DVD € 16,90.

 

CINEMA: Il cinema, così come l’abbiamo inteso finora, sembra stia per sparire. Le sale cinematografiche chiudono e il formato digitale sta rapidamente prendendo il posto della pellicola. Ma il fascino del cinema primitivo sembra stia tornando a catturare l’attenzione del grande pubblico, come dimostra il successo che hanno riscosso The Artist e Hugo Cabret, due film che ci riportano alle origini della settima arte.

 

Nell’anno passato è emerso con sempre più evidenza che la tanto annunciata morte del cinema realizzato su pellicola come l’abbiamo sempre conosciuto era ormai alle porte. L’era della celluloide stava rapidamente cedendo il passo – aveva già ceduto il passo – a un imprevedibile futuro digitale. Proiettori e copie di pellicole a trentacinque millimetri erano in fase di sostituzione nelle sale americane con dischi rigidi noti come DCP (Digital Cinema Packages). La produzione di cineprese e pellicole si sta esaurendo a poco a poco (la Eastman Kodakha presentato istanza di fallimento lo scorso gennaio). Gli studi cinematografici hanno mostrato una crescente riluttanza a stampare nuove copie di vecchi film.

Questi sono stati soltanto eventi di portata minore rispetto ai cambiamenti epocali che ci aspettano, ma era prevedibile che l’intero patrimonio di film realizzati finora avrebbe dovuto presto passare attraverso un’ulteriore conversione per essere accessibile, un’operazione molto costosa e con scarsa affidabilità nel lungo termine. Ragioni economiche ed esperienze passate ci hanno suggerito che una considerevole quantità di prodotto sarebbe alla fine andata perduta nel processo. Era sufficiente vedere il destino dalla maggior parte dei film muti, persi per molti motivi, ma soprattutto perché non vi era alcun incentivo commerciale a conservarli.1 Come per riconoscere questa più importante inversione di rotta nella produzione, presentazione e conservazione di film dalla fine dell’epoca del muto – per suggellare la conclusione di un’era con un brindisi alla conclusione di un’altra – il fantasma del film muto è stato evocato in due tra i film più discussi dell’anno. Michel Hazanavicius, con The Artist, si è preso la briga di fare un’opera in bianco e nero e quasi completamente senza sonoro ottenendo l’Oscar per il miglior film. Martin Scorsese ha inglobato in Hugo Cabret – la sua prima pellicola in 3D – una retrospettiva di immagini create agli albori del cinema da parte di uno dei suoi primi grandi innovatori formali (George Méliès).

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