Massimo Pedretti

Terra malata ed esplorazione dello spazio

PAUL CONNET (con Rossano Ercolini e Patrizia Lo Sciuto), Rifiuti Zero. Una rivoluzione in corso, Dissensi, pp. 216, € 15,00

Le sfide decisive del genere umano
Da quando il robot Curiosity ha toccato il suolo di Marte e ha preso a scorrazzare nel cratere Gale scattando fotografie straordinarie e raccogliendo campioni dal suolo, la domanda che più  assilla gli scienziati e sulla quale già si è acceso un vivace dibattito è la seguente: anchela Terra un giorno sarà così? Non occorre essere un esperto per rendersi conto che la risposta potrebbe essere sì. Quello che fa una grande differenza, però, sono i tempi: un conto è se ciò avverrà tra 5 o 6 miliardi di anni, come prevedono alcuni, altra questione invece è se ciò dovesse accadere molto prima, come paventano altri anche come conseguenza del comportamento scriteriato del genere umano.

Un’ipotesi, la seconda, quasi impossibile per la verità se riferita all’atteggiamento dell’uomo. È certo che il nostro impatto sul pianeta dalla rivoluzione industriale in poi è divenuto decisamente insostenibile sul lungo periodo ma è altrettanto sicuro che se anche l’uomo dovesse scomparire la gran parte delle altre specie, animali e vegetali, continueranno a vivere.

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