La sicurezza – dal latino sine cura, senza preoccupazioni – è probabilmente il termine che si declina di più in questo periodo di crisi planetaria. Sicurezza internazionale, nazionale, personale, economica, ambientale, informatica, sul lavoro, nei trasporti e così via. Fino alla sicurezza alimentare, di solito l’ultima delle sicurezze di cui ci si preoccupa nel nostro mondo apparentemente abbondante. In realtà dovrebbe essere al primo posto, perché il cibo è bisogno primario appunto: senza soddisfare il quale non si può vivere. E deve essere, l’alimento, sicuro e garantito sia dal punto di vista quantitativo – ad esempio almeno un certo numero di calorie – sia da quello qualitativo, almeno un certo livello igienico-sanitario, si dice. Così non è, però, ovunque nel mondo. Tanto che è ben più corrente l’uso del suo opposto: insicurezza alimentare.