RAYMOND A. MOODY JUNIOR, La vita dopo la vita, Mondadori, pp. 168, € 10,00
RAYMOND MOODY, PAUL PERRY, Una scia infinita di stelle, Corbaccio, pp. 216, € 16,00
ELISABETH KÜBLER-ROSS, La morte e il morire, Cittadella, pp. 328, € 19,50
ELISABETH KÜBLER-ROSS, La morte e la vita dopo la morte «morire è come nascere». Edizioni Mediterranee, pp. 87, € 10,90
JEFFREY LONG, PAUL PERRY, Esiste un posto bellissimo. L’aldilà nelle testimonianze di chi lo ha visto, Mondadori, pp. 195, € 11,00
CARL JUNG, Ricordi, sogni, riflessioni, BUR, pp. 508, € 11,00
EBEN ALEXANDER, Milioni di farfalle, Mondadori, pp. 198, € 11,00
MARY STEPHENS LANDOLL, A Vision from Heaven (The Risen Christ), AuthorHouse, pp. 56 , $
11,95
KAT KERR, Revealing Heaven: An Eyewitness Account, Xulon, pp. 164, $ 14,99
DON PIPER, CECIL MURPHEY, Novanta minuti in paradiso, Armenia, pp. 213, € 15,00
CRYSTAL MCVEA, ALEX TRESNIOWSKI, Waking Up in Heaven: A True Story of Brokenness, Heaven, and Life Again, Howard, pp. 245 , $ 15,99
BETTY J. EADIE, CURTIS TAYLOR, Abbracciata dalla luce, Sperling & Kupfer, € 8,90
JEFF OLSEN, I Knew Their Hearts, Plain Sight, pp.108 , € 12,99
GARY KURZ, Cold Noses at the Pearly Gates: A Book of Hope for Those Who Have Lost a Pet, Citadel, pp. 272 , $ 12,95
GARY KURZ, Wagging Tails in Heaven: The Gift of Our Pets’ Everlasting Love, Citadel, pp. 240, $12,95
GARY KURZ, Furry Friends Forevermore: A Heavenly Reunion with Your Pet, Citadel, pp. 240, $ 12,95
Non ho mai avuto un’esperienza di premorte e non conoscono nessuno che ne abbia mai avuta una, ma, secondo un sondaggio citato dovunque nella letteratura sulle esperienze di premorte, almeno il 5 per cento degli americani è tornato da una di queste e l’ha raccontata. Potrebbe essere una percentuale piccola, ma sono un sacco di singoli individui – stante la popolazione attuale, più di 15.000.000 di persone. Altre stime sono più basse, ma sono comunque sempre enormi. E pare che la maggior parte di questa gente stia scrivendo libri.
L’attuale capofila è l’onnipresente Il Paradiso per davvero di Todd Burpo “con” Lynn Vincent – e non sottovalutate quel “con”: Lynn Vincent è stata, tra le altre cose, la ghostwriter del Going Rogue di Sarah Palin[1], e sa quello che fa (immagino che dopo aver avuto a che fare con la Palinavere a che fare con Colton Burpo, che prima di compiere quattro anni quasi morì per un’appendicite, andò in Paradiso e tornò indietro con un resoconto dettagliato deve essere stata una passeggiata). In realtà, lei non è una collaboratrice del piccolo Colton, lo è di suo padre: è Todd, il padre di Colton, che racconta la storia.
Todd Burpo è il pastore della Crossroads Wesleyan Church a Imperial, Nebraska, popolazione approssimativa duemila persone. Egli possiede anche una società che installa porte per garage, ed è allenatore di wrestling per gli studenti delle scuole medie e superiori e anche pompiere volontario. Sua moglie, Sonja, è dirigente d’azienda, ha un master come bibliotecaria in scienze dell’informazione, ed è un’insegnante abilitata. Quando Colton, il loro secondogenito, soffre di appendicite – la malattia era stata diagnosticata in modo sbagliato – la famiglia va incontro a un doloroso periodo di attesa da quando Colton è diagnosticato prossimo alla morte fino al momento del suo pieno recupero. Lynn Vincent stimola ogni singola lacrima nel raccontare questa spaventosa storia – «Papà! Non lasciare che mi portino viaaaaa!» – ma ha spazio anche per tocchi di umorismo. In un momento cruciale: «Quella notte potrebbe essere la sola volta nella storia in cui ottanta persone [i parrocchiani di Todd] si raccolsero e pregarono affinché qualcuno scorreggiasse!» («In un’ora, la…preghiera fu esaudita!»).
La notevole storia di Colton consiste in realtà in due storie. Una è il suo racconto di cosa vede quando, sotto anestesia, guarda in basso dal soffitto della stanza d’ospedale e osserva i dottori che lavorano sul suo corpo, sua mamma che prega e parla al telefono in una stanza e suo padre in un’altra. Quando, giorni dopo, lo menziona casualmente al padre, «le parole di Colton mi scossero dal profondo…Come poteva saperlo?». In realtà, questo tipo di esperienze extracorporee – in cui la persona in presumibile stato di incoscienza possiede ancora le facoltà della vista, dell’udito e della memoria, risulta essere un fenomeno molto comune.
L’altra storia è cosa Colton abbia sperimentato in paradiso mentre veniva operato, una storia che emerge solo quattro mesi dopo quando, grazie alle gentili domande di Todd, i genitori di Colton apprendono che il loro ragazzo ha incontrato il “gentile” Giovanni Battista e l’Arcangelo Gabriele, che era anche lui gentile. E poiché «un sacco di nostri amici cattolici hanno chiesto se Colton avesse visto Maria, la madre di Gesù», la risposta è sì. «Vide Maria in ginocchio davanti il trono di Dio e altre volte in piedi di fianco a Gesù. “Lo ama ancora come una mamma”», riferisce Colton. In più Colton, si sedette in grembo a Gesù osservando i suoi vestiti (bianchi con una fascia viola) e i suoi «segni» – parola usata da Colton per le stigmate. Tutti tranne Gesù avevano le ali: «Solo Gesù saliva e scendeva come un ascensore».
Ciò che colse maggiormente di sorpresa i Burpo fu Colton che disse all’improvviso: «Mamma, ho due sorelle». Non c’è solo la sorella maggiore, Cassie, ma «hai un bambino morto nel tuo pancino, non è vero?». Come dice la Vincent: «In quel momento il tempo si fermò nella casa dei Burpo, e gli occhi di Sonja si spalancarono». Sonja: «Chi ti ha detto che c’è un bambino morto nel mio pancino?» «Me lo ha detto lei mamma. Mi ha detto che è morta nel tuo pancino» «Le emozioni tumultuavano sul viso di Sonja» «È tutto a posto mamma, lei è a posto. Dio l’ha adottata» «Vuoi dire che Gesù l’ha adottata?» «No mammina. È stato suo papà!». Prima di tornare sulla terra, Colton ha avuto anche testimonianza della battaglia dell’Armageddon e ha visto Gesù vittorioso e Satana sconfitto e gettato nell’Inferno. Il suo intero viaggio in Paradiso, riferisce, ha avuto luogo in tre minuti.
Il racconto di Colton Burpo, così abilmente raccontato ed efficientemente sfruttato, pone una questione immediata, naturalmente: i Burpo sono sinceri o si tratta di una frode? A dispetto di tutta la commercializzazione, io credo che loro credano, che il piccolo Colton dica cose che lui pensa siano vere e che queste siano state messe in ordine in questa scaltra narrazione da una collaboratrice astuta.