David Cole

Perché dobbiamo ancora difendere la libertà di parola

da ''The New York Review of Books''

Il primo emendamento1 ha bisogno di una riscrittura nell’era di Donald Trump? L’ascesa del suprematismo bianco e dei gruppi Neo Nazisti dovrebbe condurci a limitare la protezione accordata a un’espressione di pensiero che esprime odio e sostiene la violenza, o che comunque mette a rischio l’uguaglianza? Se la libertà di parola inasprisce la disuguaglianza, perché non deve avere la precedenza l’uguaglianza, che è anch’essa protetta dalla Costituzione?

Dopo la tragica violenza del raduno dei sostenitori del suprematismo bianco a Charlottesville, Virginia, lo scorso 12 agosto, l’esigenza di una risposta a queste domande acquista una rinnovata urgenza. Molti hanno chiesto in particolare perché l’ACLU2, della quale sono direttore a livello nazionale, abbia rappresentato Jason Kessler, l’organizzatore del raduno, nel contrastare l’ultimissimo tentativo della città di Charlottesville di revocargli permesso.

Questo contenuto è riservato ai soli membri di Annuale Online
Accedi Registrati.
Print Friendly, PDF & Email
Invia una mail per segnalare questo articolo ad un amico